Giuseppina Perazzini morta, le multisale Giometti chiudono per lutto

Si è spenta a 90 anni la signora del cinema. Assieme al marito creò le sale nel Riminese

Giuseppina Perazzini in una foto recente

Giuseppina Perazzini in una foto recente

Rimini, 18 febbraio 2020 - Grande cordoglio in riviera per la scomparsa di Giuseppina Perazzini, la signora del cinema. Assieme al marito Gino Giometti, fin dall’immediato dopoguerra ha cominciato a proiettare film nelle colonie, nelle aie dei contadini e nelle piazze, finché negli anni Settanta sono state poste le fondamenta del primo cinema con il marchio di famiglia, che ora vede al timone il nipote Massimiliano. In segno di lutto ieri tutti i cinema del Gruppo Giometti, a partire dalla multiplex Le Befane Di Rimini al CinePalace di Riccione, dall’Omnia Center di Prato alle multiplex di Matelica e di Tolentino, passando per la Multisala Metropolis di Pesaro, sono rimasti chiusi, così come annunciato ieri mattina sui social con un post su fondo nero.

Nata a Cattolica il 29 febbraio 1931, la Perazzini, se n’è andata per sempre ieri alle 4. Nonostante l’età e le gambe che cominciavano a cedere un po’, manteneva ancora una memoria di ferro e tanta voglia di lavorare. Fino agli ultimi giorni si è dilettata a preparare pietanze ai fornelli nella sua cucina. Donna tenace, laboriosa, con forte senso di responsabilità e imprenditorialità, con il suo Gino ha posto le basi di quello che sarebbe diventato un impero cinematografico, in un periodo in cui la riviera cercava di risorgere dalle macerie della guerra.

La coppia girava con il cinema portatile a bordo della sua Fiat Topolino, finché ha aperto le arene a Cattolica, a Gabicce e a Riccione, dove ha dato il via alla Star e all’Italia, e nel 1973 il cinema Parioli a San Giovanni in Marignano. Giuseppina fin dall’apertura della prima sala è stata sempre alla cassa, anche dopo la scomparsa del marito, avvenuta quando lei aveva appena cinquant’anni. Per il pubblico, e non solo per gli habitué, era diventata un’istituzione. "Ha vissuto tutta la sua vita nel cinema accanto a mio nonno, e nel tempo si è portata dietro anche mio padre Giovanni e mio zio - racconta il nipote Massimiliano - , li metteva in auto e li lasciava dormire, mentre loro proiettavano i film".

All’inizio per i clienti preparava i sacchetti delle sementine e anche i lupini che confezionava nei coni di carta paglia, dopo averli tenuti nell’acqua salata per un paio di giorni. Le piaceva tanto stare in cucina, appena una settimana fa mi aveva preparato i lumachini. Era una donna in gamba!".Giometti prosegue: "Ero riuscito a farle un’intervista sul film che stavo preparando su lei e sul nonno, il mio unico rammarico è che non riesca a vederlo. Per l’occasione l’avevo portata al cinema, dove aveva lavorato col suo Gino". E comunque la sua storia che attraverso l’imprenditoria cinematografica ha segnato anche lo sviluppo dell’intrattenimento in riviera, verrà così tramandato ai posteri. Come ricorda Paola Giometti, Giuseppina è: "Un pezzo di storia che se ne va, portandosi via una parte di cuore. Pina (come la chiamavano le persone più intime) è stata una donna straordinaria, un modello di semplicità, forza e orgoglio al quale noi donne di famiglia ci siamo sempre ispirate. Moderna a dispetto della sua epoca , sagace e divertente".

«La nonna – scrive Cristiano Andreani – strappava il biglietto del cinema e ti sorrideva con la bocca e con gli occhi". Tantissimi i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia da tutta Italia, anche da parte dei colleghi e degli operatori del settore. La veglia di preghiera per la Perazzini si terrà questa sera alle 20,30 nella chiesa dei Frati di Cattolica, dove domani (mercoledì) alle 16, amici, parenti e conoscenti si raduneranno per partecipare alle esequie.