Gnassi a Letta: "Le primarie? Meglio di no"

Il sindaco ha spiegato al segretario nazionale del Pd che sarebbe un "assist al centrodestra". La replica: "Nessuna imposizione"

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Segue dalla Prima

Giusto l’altro ieri le liste civiche di maggioranza, Italia viva e tutti gli altri partiti del centrosinistra riminese (tranne Europa verde) hanno tenuto a ribadire la loro contrarietà alle primarie. "Se il Pd farà primarie di coalizione – ha annunciato Kristian Gianfreda, a nome delle liste civiche – noi non correremo. Non presenteremo alcun candidato. Se saranno primarie interne al Pd, valuteremo il da farsi".

E’ noto che tra gli esponenti delle liste civiche molti sostengano Jamil Sadegholvaad. Ma né loro né i rappresentanti di Italia viva e degli altri partiti, fino a oggi, si sono apertamente schierati per lui o per Emma Petitti. Il ’no’ alle primarie invece è arrivato forte, da parte di tutti. Ma dopo che il segretario nazionale del Pd Enrico Letta, nei giorni scorsi, aveva indicato nelle primarie "la strada maestra" per le candidature alle comunali, i giochi parevano chiusi. Tant’è che anche il segretario provinciale del Pd riminese, Filippo Sacchetti, pareva essersi rassegnato: "Senza un accordo politico si faranno le primarie. E al momento a Rimini pare non tiri aria di un accordo politico tra Emma e Jamil".

Ma l’altro ieri, nel confronto - rigorosamnete on line - avuto da Letta con una sessantina di sindaci dem, tra cui Gnassi, non pochi hanno avuto da ridire contro le consultazioni. E il primo cittadino riminese ha messo sul piatto una lunga serie di motivazioni. Ha ricordato a Letta che a Rimini né gli alleati né gli stessi circoli del Pd vogliono le primarie, che il partito è lacerato dal duello Petitti-Sadegholvaad e che le consultazioni rischiano di essere un assist al centrodestra. Ha fatto pure presente Gnassi che tutta la giunta è schierata a favore di Sadegholvaad.

Letta, incalzato dai sindaci, ha ribadito che "le primarie sono la via maestra", ma ha anche precisato che "sono uno strumento" e come tale "non vanno imposte. Sarà pertanto ciascuna città a decidere" se farle o meno. Insomma: nessuna imposizione dall’alto, e la possibilità di scegliere il candidato anche senza le primarie. Che è quello a cui puntano Gnassi e gli altri sostenitori di Sadegholvaad. Per il primo cittadino riminesi "Letta ha aperto al buonsenso, perché la gente in questo momento pensa ancora ai vaccini e all’emergenza sanitaria, non certo a fare le primarie". La partita è tutt’altro che chiusa: la Petitti se la giocherà fino all’ultimo.

Manuel Spadazzi