Hotel DuoMo in vendita per quattro milioni

L’albergo avveniristico firmato dall’archistar Ron Arad finisce all’asta. Il tribunale ha fissato la data per lo svolgimento al 30 giugno

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Un hotel avveniristico, che porta la firma dell’archistar israeliana Ron Arad: al suo interno mobili e oggetti firmati da Kartell, Vitra, Molteni e altri celebri marchi. Dopo il fallimento della società, finisce ora all’asta il Duo.Mo, l’albergo di via Giordano Bruno inaugurato nel 2006. Un vero e proprio gioiello di design, costato all’epoca la bellezza di 10 milioni di euro. Il tribunale di Rimini ha fissato la data per lo svolgimento dell’esperimento di vendita, che si terrà il 30 giugno prossimo. Il prezzo a base d’asta è di 3 milioni e 950mila euro. Il lotto comprende la proprietà dell’immobile, attrezzature ed arredi, licenze e titoli abitativi oltre ai contratti di lavoro con i dipendenti. Il ‘Duo.Mo’ era stato fortemente voluto dall’imprenditore riminese Pier Paolo Bernardi, che aveva legato il suo nome alla gestione di altre importanti strutture alberghiere, a partire dal Grand Hotel.

Lo stesso Bernardi già da tempo non è più al timone dell’hotel dopo aver ceduto le sue ultime quote ad una società di Milano, a sua volta controllata da una fiduciaria, e non ha più a che fare nemmeno con la sua gestione. Lo scorso gennaio la proprietà, a causa delle difficoltà economiche in cui versava la gestione dell’albergo, aveva deciso di presentare un piano concordato al tribunale di Rimini, con l’obiettivo di raggiungere un accordo con i creditori ed evitare il fallimento e, con esso, la vendita all’asta dell’hotel. Ma alla fine la società ha rinunciato al piano di concordato, e a gennaio il tribunale di Rimini non ha potuto far altro che decretare il fallimento della John Perry srl, nominando il commercialista bolognese Andrea Ferri come curatore fallimentare.

L’apertura del Duo.Mo, in pieno centro, fu una vera e propria rivoluzione per Rimini. Non solo perché a progettarlo fu Ron Arad, designer e artista israeliano di fama internazionale, ma anche per i materiali utilizzati (pavimenti di tek, bronzo e acciaio lucido), per lo stile e l’arredamento scelti, sia per le 34 camere e le 9 suite (caratterizzate da spazi minimal dal design estremo e dai tratti futuristici, come navicelle spaziali che seguono la logica cromatica dei piani) sia per il Nomi bar al piano terra. Uno dei simboli del ‘Duo.Mo’ è la reception con il grande anello in acciaio lucido. L’albergo è stato anche uno dei primissimi della Riviera a fare un massiccio ricorso alla domotica. Nell’avviso relativo alla vendita che si terrà il 30 giugno prossimo, viene specificato che offerte in aumento rispetto al prezzo a base d’asta non potranno essere inferiori a 80mila euro.

Lorenzo Muccioli