Hotel Emanuela a Rimini senza luce: chiuso

Nei guai anche un albergo di Torre Pedrera che affittava stanze in nero agli stagionali

L’hotel Emanuela di Rimini, chiuso da ieri dopo i controlli di Comune e Ausl

L’hotel Emanuela di Rimini, chiuso da ieri dopo i controlli di Comune e Ausl

Rimini, 20 agosto 2022 - Hotel da incubo. Che truffano i loro clienti. Che non rispettano alcuna norma, da quelle sanitarie fino all’antincendio. Che accolgono gli ospiti senza nemmeno registrarli, e naturalmente in nero. L’estate riminese purtroppo è stata segnata dalla vicenda del Gobbi, l’albergo di Marebello che ha raggirato almeno 500 turisti e tanti fornitori, provocando danni per oltre 800mila euro secondo le associazioni e gli avvocati scesi in campo in difesa dei truffati. Il Gobbi è chiuso da una settimana, il gestore Marco Giordano è indagato (l’unico, al momento) per truffa ma l’inchiesta è destinata ad allargarsi e a coinvolgere altre persone.

Due giorni fa il Comune ha firmato un’altra ordinanza di chiusura, stavolta per l’albergo Emanuela. Nella struttura di via Sanremo addirittura mancava l’acqua corrente, e le condizioni sanitarie al momento dei controlli sono risultate pietose. Gli ospiti (36 in tutto) sono stati sgomberati e ieri mattina sono scattati i sigilli all’albergo. Ma il proprietario Gianluca Cesarini si difende: "Purtroppo, per motivi familiari, negli ultimi mesi non avevo potuto dedicarmi molto alla gestione dell’hotel. Finché ho scoperto, a luglio, che il mio collaboratore principale si era intascato i soldi destinati al pagamento delle bollette. L’ho già denunciato per truffa, ma nel frattempo la situazione è scoppiata. Abbiamo tentato di salvare il salvabile ma non è stato possibile, ma ormai i debiti accumulati erano troppo alti. Ci è stata staccata la corrente elettrica, a causa delle bollette non pagate, e per questo motivo anche l’impianto dell’acqua non era più in funzione". L’hotel Emanuela era già finito alla ribalta per vicende di droga e ospiti clandestini, e nel 2018 venne pure chiuso. Ma "sono stati i gestori dell’epoca, con cui sono tuttora in causa, a creare i guai... La nostra famiglia non aveva alcuna responsabilità", assicura Cesarini.

Altri hotel sono in questi giorni nel mirino di Comune, Ausl e forze dell’ordine. Uno di questi, un albergo di Torre Pedrera chiuso da anni, ha riaperto improvvisamente a inizio agosto. La polizia locale e gli ispettori dell’Ausl sono andati a verificare una prima volta, e hanno rilevato varie violazioni. Le forze dell’ordine sono tornate un’altra volta, pochi giorni fa, e hanno scoperto che nell’albergo soggiornavano vari lavoratori stagionali, dipendenti di altri hotel, che venivano ospitati senza essere nemmeno registrati dai gestori. Anche questa struttura ha i giorni contati. Sono in corse verifiche su altri hotel di Rimini, per irregolarità sanitarie e non solo. "Contro certi gestori serve il pugno duro – attacca Patrizia Rinaldis, presidente di Aia (l’associazione albergatori) – perché con i loro comportamenti rovinano l’immagine di Rimini e della nostra categoria".