Truffa hotel Gobbi a Rimini, "danni per 800mila euro"

Associazioni dei consumatori e avvocati dei turisti tirano le somme, tra caparre sparite nel nulla e fornitori non pagati

La Polizia davanti all’hotel Gobbi di Marebello

La Polizia davanti all’hotel Gobbi di Marebello

Rimini, 11 agosto 2022 - Ancora poche ore. Poi sull’hotel Gobbi di Marebello – finito nella bufera dopo la raffica di denunce presentate da centinaia e centinaia di clienti truffati – si abbatterà la scure del Comune. Domani sarà data esecuzione all’ordinanza di chiusura firmata da Palazzo Garampi la settimana scorsa, dopo il sopralluogo di vigili del fuoco, polizia locale e Ausl, che avevano riscontrato il mancato rispetto delle norme anti-incendio e violazioni sotto il profilo amministrativo. Martedì il gestore della struttura ha ritirato il provvedimento che è stato notificato a mano, nel Comune di Druento (in provincia di Torino), dai messi comunali, dopo che in un primo momento era stato impossibile notificarlo via e-mail.

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Nel frattempo continua a crescere l’esercito dei ‘bidonati’. Centinaia e centinaia di persone, che dopo aver versato la caparra o pagato in anticipo l’intero importo del soggiorno, hanno poi scoperto al loro arrivo a Marebello che l’hotel non aveva più camere disponibili. Oltre 500 le prenotazioni che i gestori avrebbero preso in carico, benché l’albergo disponga solo di 40 posti. Secondo le associazioni dei consumatori e gli avvocati che si stanno facendo carico delle denunce, la maxi truffa costruita attorno al Gobbi avrebbe generato danni per "quasi 800mila euro". Una vera e propria voragine, nella quale sono rimasti invischiati, oltre ai turisti, anche i fornitori della struttura, che hanno accumulato fatture per importi stratosferici senza mai essere pagati. Ma tra coloro che si dichiarano "truffati" ci sono anche i fratelli Marinella e Francesco Baietta, proprietari dell’hotel: "Non ci hanno pagato una parte dell’affitto e stanno rovinando la nostra immagine".

"Abbiamo deciso di avviare una class action – spiega Fausto Pucillo, segretario regionale del centro per i diritti del cittadino ‘Codici Emilia-Romagna’ – perché riteniamo che i consumatori danneggiati dal comportamento scorretto della struttura alberghiera debbano essere risarciti, anche per la vacanza rovinata. Per poter partecipare alla class action è possibile telefonare al numero 065571996 oppure scrivere all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org".

La Federconsumatori Emilia Romagna rilancia invece la creazione di "un servizio per supportare i turisti, coadiuvandoli dalla fase di scelta del soggiorno fino agli eventuali problemi che possono emergere al termine della vacanza. Riteniamo necessario riprendere il confronto su uno strumento e un servizio come quello a suo tempo proposto. Uno strumento e un servizio che contrasti una concorrenza che ha frequentemente al centro una proposta di prezzi e proposte troppo allettanti e perfino irreali, dietro ai quali si possono nascondere fenomeni di evasione ed irregolarità varie".