Rimini, soldi spariti e stanze esaurite: "Ci hanno rubato l’estate"

Viaggio all’hotel Gobbi di Marebello. Centinaia i turisti già truffati: "Non torneremo mai più"

Alcuni ospiti nella hall dell’hotel di Marebello

Alcuni ospiti nella hall dell’hotel di Marebello

Rimini, 9 agosto 2022 - "E adesso dove andiamo? In tutta Rimini non c’è un posto libero. Ci toccherà dormire sotto un ponte". I due turisti, mamma e figlio, arrivati in mattinata da Milano, si guardano attorno, spaesati. Sono partiti all’alba in treno, dopo aver risparmiato un anno, per questa vacanza. Arrivati in stazione, hanno preso il Metromare fino a Marebello, pregustando il primo tuffo in mare. Appena varcata la porta dell’hotel Gobbi di viale Siracusa, ecco la doccia fredda. "L’albergo è pieno, ci dispiace", ripete l’addetto alla reception, un sorriso stiracchiato e l’aria mortificata. La prima reazione è di stupore. Poi di rabbia. Volano parole pesanti. Insulti.

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Scoppia il putiferio, mentre dai taxi che vanno e vengono continuano a sbarcare famiglie cariche di valigie, ignare di quello che le aspetta. A Francesco Logarzo non rimane altro da fare che incollarsi al cellulare alla ricerca di un’altra sistemazione. Più facile trovare un ago in un pagliaio, visto il periodo. Della caparra di 200 euro che il turista milanese e la madre avevano versato, ovviamente, nemmeno l’ombra. Soldi svaniti nel nulla. Come quelli delle decine e decine di clienti che, da fine luglio in poi, si sono presentati alla porta del due stelle di Marebello. Attratti dalla speranza di una vacanza low cost: solo una volta arrivati hanno fatto l’amara scoperta. "A quanto pare, la gestione ha raccolto molte più prenotazioni rispetto alle camere realmente disponibili" spiega un ospite. L’hotel, in teoria, dovrebbe essere chiuso, a seguito dell’ordinanza emessa dal Comune per varie irregolarità riscontrate. Eppure in viale Siracusa, il copione si ripete ogni mattina, con il solito andirivieni di clienti raggirati e inferociti.

Ogni tanto gli animi si scaldano e qualcuno decide di chiamare polizia o carabinieri. "L’altro giorno stava per scapparci la rissa" riferiscono. Sarebbero 500 le prenotazioni prese in poco tempo, nonostante la disponibilità di soli 40 posti. Un cliente, albanese, ha prenotato per dieci giorni. È arrivato il 6 agosto con la famiglia "versando un anticipo di 400 euro", racconta. "Qui non torneremo mai più" aggiunge un altro.

Anche tra i pochi che hanno trovato posto, serpeggia il malumore. "Questa mattina (ieri per chi legge) – spiega un turista – non ci hanno servito la colazione. I fornitori non passano più, perché non vengono pagati". Associazione albergatori e Comune si danno da fare per ricollocare i turisti senza stanza.

Nel frattempo su Facebook è nato il gruppo, Truffa Hotel Gobbi, conta oltre 250 iscritti. C’è chi chiede consigli sulle procedure per riavere la caparra. Chi annuncia di voler "mettere in mezzo l’avvocato". Su Tripadvisor le recensioni negative non si contano più. E i titolari della struttura? Al momento sembrano essersi fatti di nebbia. A condurre la nave nella tempesta è rimasto soltanto uno: Andrea Meli, addetto alla reception. È lui a metterci la faccia. È lui a beccarsi gli strali dei turisti arrabbiati. "Ma io non ho colpe. Sono stato assunto via mail dal commercialista... Ormai non so più come fare", dice mentre firma una raccomandata appena portata dal postino. L’ennesima lettera di protesta.