"I dottori di altri reparti dovranno fare i turni al Pronto soccorso"

L’ordine di servizio firmato dal direttore generale dell’Ausl per far fronte alla carenza di camici bianchi. Tiziano Carradori: "Mancano ancora 11 medici per le urgenze, questa è l’unica soluzione per l’estate"

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di Manuel Spadazzi

I rinforzi non si trovano? E allora tocca ai medici degli altri reparti dell’Infermi dare una mano ai colleghi del Pronto soccorso. E’ stato firmato mercoledì da Tiziano Carradori, direttore generale dell’Ausl, un ordine di servizio con cui si chiede ai primari dei vari reparti di "predisporre i turni di presenza attiva dei propri medici in Pronto soccorso e in medicina d’urgenza, proporzionalmente alle rispettive dotazioni organiche". Inoltre, è prevista l’arruolamento dei dottori di guardia medica, a cui è stato richiesto di fare turni al Pronto soccorso, dei pediatri di libera scelta al Pronto soccorso pediatrico. Per far fronte alle carenze, verrà rivista l’attività ambulatoriale, e si pensa all’avvio (in forma sperimentale) di un ambulatorio di Pronto soccorso gestito dagli infermieri.

Misure straordinarie ma che rischiano di non bastare. Per ordini e sindacati il pericolo è depotenziare il Pronto soccorso di Rimini in piena estate, durante il periodo più critico.

"Abbiamo messo in campo tutte le strategie possibili ma il problema della carenza dei medici resta. L’abbiamo già detto tante volte: finché il governo non affronta il problema, che non è solo di Rimini ma nazionale, e finché non cambiano le norme che consentirebbero ai giovani medici di poter esser assunti prima di iniziare il corso di specializzazione, l’emergenza continuerà. Abbiamo fatto concorsi su concorsi, ’setacciato’ il mercato dei medici, ma non si trovano".

Quanti camici bianchi mancano al Pronto soccorso di Rimini?

"L’organico dovrebbe essere di 25 dottori e ne mancano 11. Per questo ho chiesto uno sforzo ai colleghi di altri reparti (in particolare cardiologia, medicina 1 e 2, gastroenterologia, pneumologia, neurologia, ndr). Serve una mano da parte di tutti. E abbiamo previsto anche incentivi".

Intende dei premi a chi lavora in Pronto soccorso?

"Esattamente. L’idea è quella di riconoscere un bonus di 6mila euro a ogni medico del Pronto soccorso. Ne discuteremo la settimana prossima coi sindacati".

Servirà ad ’attrarre’ nuovi medici per il reparto d’urgenza?

"Il bonus sarà dato a tutti, a chi già lavora e ai nuovi che prenderanno stabilmente servizio".

C’è carenza di organico anche per gli infermieri?

"No, l’emergenza vera riguarda i medici. E gli infermieri saranno sempre più importanti nella gestione del Pronto soccorso".