Il cibo è integrazione. Una festa tra etnie e culture diverse: "Felici a Borgo Marina"

Nel pomeriggio l’appuntamento all’Oratorio della chiesa di San Nicolò e poi la sera al ristorante Artrov, Bianchini: "Sono stato il punto d’incontro" .

Il cibo è integrazione. Una festa tra etnie e culture diverse: "Felici a Borgo Marina"

Il cibo è integrazione. Una festa tra etnie e culture diverse: "Felici a Borgo Marina"

Storici residenti nel Borgo, immigrati da una o più generazioni, con bengalesi e cinesi a fare la parte del leone. È stata un successo la grande festa del quartiere, intitolata "Ri-Conosciamoci a Borgo Marina", andata in scena, tra "racconti, musica e cibi delle nostre terre" domenica pomeriggio all’Oratorio della chiesa di San Nicolò. Quasi 300 persone hanno partecipato all’iniziativa. Obiettivo: la reciproca conoscenza tra abitanti vecchi e (soprattutto) nuovi del Borgo. I festeggiamenti hanno anche avuto un ’fuori salone’, nel vicino Artrov, il ristorante che, per iniziativa del patron Riccardo Bianchini, è riuscito nel piccolo miracolo di allontanare almeno una parte del degrado che da sempre dilagava tra sottopasso del grattacielo e giardini della stazione. "A Borgo Marina – sorride Bianchini – avevano organizzato una serata di incontro nella Chiesa di San Nicolo’. Io, come Artrov, invece avevo organizzato una serata romagnola. Alcuni esponenti della comunità del Bangladesh, qui vivono oltre 140 persone, mi hanno detto: ’Riccardo noi non possiamo mangiare maiale, ma vogliamo trascorrere una serata romagnola’. Ho risposto: ’bene, benvenuti: galletto con salsa barbecue (BBQ) e pizza in abbondanza. Mentre nella parte interna,ho servito il classico maialino". Risultato: "Tutti felici – sorride Bianchini –, io sono stato il vero punto d’ incontro".

Borgo Marina negli anni ha visto cambiare il proprio tessuto sociale. Ai riminesi storici si sono aggiunte nuove identità etniche e culturali che oggi compongono la geografia di una nuova convivenza. "Negare le problematiche che inevitabilmente sorgono in questi casi – rimarcano gli organizzatori di ’Ri-Conosciamoci’, Cooperativa Cento Fiori, Casa Italia Cina, Comunità Bengalese Rimini, Nuovo Comitato di Quartiere Borgo Marina – o semplicemente non parlarne, significa chiudersi ai cambiamenti storici, e precludersi le opportunità di crescita e di trasmissione anche dei propri valori alle prossime generazioni. Per questo motivo, abbiamo creato insieme una occasione per alimentare la conoscenza fra le varie anime della nostra comunità. L’idea non è quella di superare le diversità, ma proprio di raccontarsele e aiutarsi reciprocamente a comprenderle, andare oltre le naturali diffidenze".

Mario Gradara