"Mia mamma aprì il Pina Bar dopo la fuga dall’Etiopia"

A pochi giorni dalla riapertura col nome di Marina Dubay, l’ex titolare Marco Frascaroli racconta l’epopea del locale .

"Mia mamma aprì il Pina Bar  dopo la fuga dall’Etiopia"

"Mia mamma aprì il Pina Bar dopo la fuga dall’Etiopia"

Nuovo corso per l’ex Pina Bar di piazza Marcianò alla Cagnona, lo storico locale dei Frascaroli. Che ha riaperto dopo 20 anni di black out e un corposo restyling con nuova gestione e nuovo nome: Marina Dubay. A qualche giorno dalla riapertura da parte dell’imprenditore Giuseppe Troiani che ha rilevato l’intera palazzina, l’ex titolare Marco Frascaroli, noto pasticcere, ricorda gli albori del locale. "Lo aprì mia mamma Pina, di qui il nome, subito dopo la guerra, nel 1946 – racconta Frascaroli, classe 1948 –. Era appena tornata dall’Africa, Etiopia, dove giovanissima aveva un locale anche lì. Lei era riminese, e andò in Etiopia durante la guerra. Laggiù faceva la sarta per i militari, e ritornò quando le fu sequestrato tutto. Per salvare i soldi che aveva guadagnato tagliò le matrici delle banconote nascondole nei vestiti. Una volta tornata la Banca d’Italia glieli restituì. E con quel denaro comprò appunto il locale a Bellaria. Aveva conosciuto anche mio babbo Gigi, che era di Bologna, e insieme avviarono il nuovo esercizio. Che all’inizio era bar pizzeria, l’unica pizzeria in quegli anni presente a Bellaria, che io sappia. I miei avevano anche clienti che venivano da Santarcangelo e Savignano. E per qualche anno il Pina bar fornì anche le bevande ai militari che erano di stanza nella vecchia caserma, in zona attualmente dell’Ipermercato. Mia nonna paterna si occupava della pasticceria. E col tempo il bar è diventato sempre più specializzato in pasticceria, attività che io ho continuato anche dopo la sua chiusura". "Sono contento che finalmente il locale sia riaperto – chiosa Frascaroli –, è un bene anche per la piazza e per il turismo dell’intera zona Cagnona".