Il ’Fellini’ oscurato da hacker russi

Attacco informatico contro l’aeroporto di Rimini e altri scali. "Ma i voli sono stati effettuati regolarmente"

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Dalla guerra con i carri armati e i missili in Ucraina, a quella informatica contro l’Italia. Colpevole di aver appoggiato la resistenza ucraina. In poche ore ieri gli hacker filorussi di Killnet hanno attaccato siti di ministeri, aeroporti e altri organi istituzionali. Tra le vittime della guerra cibernetica anche lo scalo di Rimini. Impossibile collegarsi al sito web del ‘Fellini’, che è stato ’oscurato’ da ieri sera alle 19. "Per fortuna – spiega Leonardo Corbucci, l’amministratore delegato di Airiminum – l’attacco hacker non ha avuto conseguenze sulle attività dell’aeroporto. I voli previsti da Varsavia, Budapest e Tirana sono stati regolarmente effettuati. Il sistema informatico del ‘Fellini’, dai primi accertamenti effettuati dai nostri tecnici, non ha subito conseguenze". Bisognerà attendere ancora qualche ora, per capire se gli hacker sono riusciti a impossessarsi di dati.

Lo scalo di Rimini non è stato l’unico colpito. Sono stati oscurati infatti anche i siti degli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate, quello di Orio al Serio a Bergamo, quello di Genova. Nel mirino degli hacker anche ono finiti down anche i siti di vari ministero (Esteri, Difesa, Istruzione, Beni culturali), e ancora quello del Consiglio superiore della Magistratura e di altri organi istituzionali, nonché di alcune importanti aziende. Una cinquantina i siti web finito sotto attacco. Un’offensiva mirata, e accompagnata da una sorta di grido di battaglia su Telegram: "Fuoco a tutti".

La Procura di Roma ha già aperto un’indagine – affidata ai pm dell’Antiterrorismo – ipotizzando il reato di accesso abusivo al sistema informatico. E l’ex capo della Polizia Franco Gabrielli, attuale sottosegretario per la sicurezza, non esclude che in futuro gli attacchi informatici possano essere "più significativi". Si teme "un’escalation". Per questo, avverte, "dobbiamo prepararci. La differenza non la fa solo l’attaccante ma anche la capacità dell’attaccato".

Manuel Spadazzi