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Ci sono libri da cui è difficile staccarsi. Togliendoci di dosso il solito cliché della lettura da ombrellone, questo è il momento giusto per gustarsi le ultime proposte editoriali perdendosi nella fantasia degli scrittori. A proteggerci dal caldo, con le sue atmosfere gotiche, c’è Lorenza Ghinelli. Leggendo il suo nuovo romanzo: ‘La stirpe e il sangue’ (Bompiani) è impossibile non farsi attraversare da un brivido lungo la schiena.

La storia che state leggendo è scritta magistralmente, una vera lezione di scrittura che per gli amanti dello stile risulterà irresistibile (forse è per questo che la scrittrice considera questo libro il suo manifesto). La narrazione si perde nelle fresche foreste della Valacchia, dove tra le parole e le sublimi illustrazioni di Darkam, si consuma la storia dei tre protagonisti. A metà del ‘400 una donna è costretta a scappare nella foresta insieme alla figlia più grande e al bimbo appena nato. Quest’ultimo, vivo per miracolo, verrà protetto e cresciuto dalle due donne, strappate dall’oscurità della natura per piombare in quella umana. Sarà una continua lotta di sopravvivenza e di resistenza per loro stesse e per il piccolo affetto da una strana malattia. A far da sfondo alla loro ricerca di riscatto e sangue c’è l’ascesa al potere di Vlad L’impalatore, una figura leggendaria ad incorniciare questa fiaba nera. Lorenza Ghinelli, voce del nostro territorio e protagonista del festival riminese Biglietti agli Amici, regala ai suoi fedeli lettori e a nuovi avventurieri un romanzo da gustare in ogni sua parola.

Debora Grossi