Imola nel nome del padre: fa meglio della Tosi Ecco il nuovo consiglio comunale: il figlio dell’ex primo cittadino recordman di preferenze (632). Per il centrodestra la più votata è la Raffaelli

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Cinque anni fa l’avevano chiamato il consigliere dei record per le 321 preferenze accumulate. Simone Imola ha fatto meglio, molto meglio, arrivando a 632. Nessuno come lui in tutta Riccione. Ha più che doppiato il sindaco uscente Renata Tosi ferma a 274. Con Imola, figlio di Daniele, sindaco per due legislature, il Pd rimette piede in consiglio e questa volta, rispetto al 2017, lo fa con dieci consiglieri. Anche Simone Gobbi, altro uscente di lungo corso sempre per il Pd, raggiunge un buon risultato con 446 preferenze (erano 272 nel 2017). Terzo assoluto tra le sedici liste al voto altro ‘piddino’, Chiara Angelini con 386 preferenze. Un volto nuovo capace di accumulare più preferenze dell’onorevole della Lega, Elena Raffaelli arrivata a 350. Quello della Raffaelli resta tuttavia il risultato migliore in tutto il centrodestra. Proseguendo nella lista dei più votati, ed eletti in consiglio comunale, si trova un altro esponente del Pd. Christian Andruccioli con 288. Gli si avvicina Laura Galli della civica Renata Tosi con 286 preferenze, e poco dopo la stessa Renata Tosi con 274, nella lista Noi Riccionesi.

Questi i recordman delle preferenze. In consiglio entrano anche, per la coalizione di Daniela Angelini: Ilia Varo, Pd (222), Gloria Fabbri Pd (157), Gianluca Vannucci Pd (144), Ester Sabetta Pd (126), Enea Torcolacci Pd (119), Sara Cargnelli Pd (88), a cui si aggiungono Sandra Villa (184) e Lazzaro Righetti (165) per 2030, Gianluca Garulli (102) per Riccione col cuore, Valentina Villa (95) per Uniamo Riccione ed infine Francesca Sapucci (95) per Riccione Coraggiosa. Nel centrodestra oltre al candidato Stefano Caldari che accede al consiglio, ci sono Elena Raffaelli, Laura Galli, Renata Tosi ed anche Claudio Angelini (78) e Moreno Villa (50) per la lista Caldari, Andrea Dionigi Palazzi (130) per Forza Italia, e Beatriz Colombo (84) per Fratelli d’Italia.

Questo l’elenco di chi ce l’ha fatta tra risultati sopra le aspettative e altri un po’ meno. Poi c’è la lista di chi non ce l’ha fatta e qui le sorprese non mancano. L’assessore al Bilancio uscente, Luigi Santi, della civica Renata Tosi, nonostante le 220 preferenze resta fuori. Con lui il capogruppo uscente di Noi Riccionesi, Fabrizio Pullè, che ha collezionato 109 preferenze. Fuori anche Stefano Paolini coordinatore di Fratelli d’Italia (70). Non ce l’ha fatta anche Andrea Bedina consigliere uscente del Carroccio, per lui 117 preferenze.

Nel centrosinistra masticano amaro il giovanissimo Filippo Cupparoni che con 87 preferenze sfiora il colpaccio per un solo voto, e Federica Torsani per Riccione col cuore, capolista assieme a Garulli, ma con meno preferenze (80). Destino simile per Amedeo Ubaldi di 2030, che per una sola preferenza lascia il consiglio a Lazzaro Righetti. Ci sono anche i destini incrociati in famiglia. Se Beatriz Colombo ottiene il pass per il consiglio con 84 preferenze, suo marito Giulio Mignani, candidato con Forza Italia se ne starà fuori nonostante le sue 84 preferenze.

Restano lontani dall’aula, soprattutto per il risultato del M5s, Daniele Tomassini (92 voti) e il consigliere uscente Eleonora Ruggeri (52). Nelle tre liste a sostegno di Claudio Cecchetto, nessuno, tranne il produttore, entrerà in consiglio. In Riccione civica Alessandro Bartorelli ottiene 59 preferenze, meno di Marisa Grossi (67). Niente da fare anche per gli assessori uscenti Lea Ermeti (99), Alessandra Battarra (161) e il presidente del consiglio uscente Gabriele Galassi fermo a 61. Niente da fare per Stefania Sinicropi, candidata del Movimento 3V.

Andrea Oliva