
"Ci sono state pressioni politiche per dire ’sì’ all’impianto eolico di Badia del vento. Non sono state rispettate le norme...
"Ci sono state pressioni politiche per dire ’sì’ all’impianto eolico di Badia del vento. Non sono state rispettate le norme a tutela di ambiente e paesaggio. Nutriamo forti dubbi su trasparenza e regolarità dell’iter seguito per approvare il progetto". Così attaccano Wwf, Italia nostra, vari comitati e associazioni, dopo che è stato approvato il progetto per Badia del vento, impianto eolico che prevede 7 aerogeneratori alti 180 metri nel comune toscano di Badia Tedalda, ma ai confini con Romagna (le pale disteranno pochi metri da Casteldelci) e Marche.
Contro Badia si è scagliata anche Romina Pierantoni, sindaca del comune pesarese di Borgo Pace. E torna a scagliarsi anche il primo cittadino di Santarcangelo Filippo Sacchetti (nella foto). "Il caso di Badia del vento è l’esempio di come siamo ancora alla preistoria sul tema delle energie rinnovabili. Non basta la liberalizzazione, che rischia di trasformarsi in un vantaggio solo per gli operatori ma non per l’ambiente e mette in crisi i rapporti fra gli enti".
"A quanto risulta dagli atti – prosegue Sacchetti – dei 10 progetti di impianti eolici attualmente in fase di autorizzazione, il solo su cui la Toscana ha espresso parere negativo è quello di Frassineto, l’unico previsto interamente sul versante toscano dell’Appennino. Per gli altri progetti, tutti al confine con Romagna e Marche, la Regione Toscana ha invece richiesto integrazioni, proseguendo l’iter autorizzativo nonostante i pareri contrari espressi da molti altri enti pubblici, tra cui le Regioni Emilia Romagna e Marche e i comuni ai confini. Un approccio che rischia di accentuare le tensioni nelle aree appenniniche, che sono già segnate da un equilibrio ambientale e sociale estremamente fragile".
"La transizione energetica non è più rimandabile – conclude Sacchetti – ma non per questo deve diventare la molla per speculazioni o per guerre di confine fra le Regioni, che piuttosto devono collaborare e condividere azioni sulle aree comuni".