Investì madre e figlio: chiesta la condanna

Milto e Sanda Koci, di San Clemente, morirono nel 2019 in un incidente stradale. Il pm: un anno di reclusione per l’automobilista

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Un anno di reclusione per il reato di omicidio stradale plurimo: questa la pena richiesta dal pubblico ministero di Bari, Francesco Bretone, per il 45enne a processo per l’incidente stradale, avvenuto il 6 aprile del 2019, nel quale persero la vita due cittadini di San Clemente, madre e figlio, Sanda e Milto Koci, rispettivamente di 82 e 56 anni. Uno schianto tragico, avvenuto nel tratto della A14 compreso tra Foggia e Bari. Nella giornata di ieri, nel capoluogo pugliese, si è tenuta una nuova udienza del processo davanti al gup Isabella Valenzi.

L’imputato ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato, condizionato all’esame del proprio consulente tecnico, sentito nella precedente udienza del 28 settembre. Il sostituto procuratore ha ribadito le sue accuse chiedendo per l’appunto la condanna ad un anno, così come le parti civili, assistite da Studio3A, hanno chiesto il riconoscimento della piena responsabilità del 45enne. Il giudice ha quindi rinviato il dibattimento al prossimo 11 ottobre, per la discussione della difesa e il pronunciamento della sentenza.

Milto Koci, di origini albanesi ma residente da tempo in Italia, come la madre Sanda che viaggiava con lui sul sedile del passeggero, per cause mai accertate, complice forse l’asfalto bagnato per la pioggia caduta prima, aveva sbandato sulla sua destra con la Renault Clio che guidava, andando a sbattere contro il guardrail che delimitava la carreggiata. Gli occupanti si sarebbero salvati (sono rimasti illesi dal primo urto), ma la vettura dopo l’impatto è rimbalzata sulla strada finendo di traverso sulla corsia di sorpasso, con il muso rivolto nella direzione opposta rispetto al senso di marcia. Il conducente, intuendo il pericolo, un minuto dopo era sceso dall’abitacolo, sbracciandosi per segnalare la presenza del mezzo incidentato, con la madre ancora all’interno, ai veicoli in transito.

I conducenti di sei vetture hanno notato l’ostacolo e lo hanno evitato. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, non avrebbe invece rallentato la settima automobile sopraggiunta, due minuti dopo, la Ford Kuga dell’imputato, che anzi si sarebbe spostato proprio in corsia di sorpasso, travolgendo sia la Clio sia Koci che si trovava in piedi accanto alla sua auto. Un impatto tremendo – i due mezzi sono finiti 40 metri più avanti – che non ha lasciato scampo al 56enne, ma anche all’anziana madre, il cui corpo privo di vita è stato estratto alcuni minuti dopo dalle lamiere. La procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio dell’imputato, ritenendo che la sua condotta di guida possa aver influito sull’esito drammatico della vicenda.

l. m.