MARIO GRADARA
Cronaca

"La battana di mio nonno è sparita nel nulla"

Il vascello fantasma. Non quello dell’Olandese Volante, ma una storica ’battana’ bellariese. Sparita nel nulla. "Da un pezzo ho perso...

Il vascello fantasma. Non quello dell’Olandese Volante, ma una storica ’battana’ bellariese. Sparita nel nulla. "Da un pezzo ho perso...

Il vascello fantasma. Non quello dell’Olandese Volante, ma una storica ’battana’ bellariese. Sparita nel nulla. "Da un pezzo ho perso...

Il vascello fantasma. Non quello dell’Olandese Volante, ma una storica ’battana’ bellariese. Sparita nel nulla. "Da un pezzo ho perso le speranze di rivedere la mia ’Bugiarda’ – spiega allargando le braccia Ermanno Morri, storico edicolante di viale Panzini – ma il dispiacere resta, perché quella è stata la barca di mio nonno prima e mio padre poi. Utilizzata per la pesca, e anche per i turisti. Come altre barche in legno d’epoca la tenevamo in passato ormeggiata nel fiume. Poi si decise di farla restaurare. Venne rimessa in acqua, con tanto di inaugurazione in pompa magna, con l’allora sindaco Gianni Scenna. La mia famiglia l’aveva donata al Comune, con l’obiettivo di mantenerne la memoria e conservarla".

Una situazione simile, per certi versi, a quella del bragozzo ’Teresina’, che venne invece donato al Comune dalla famiglia veneta dei Cucco (gli armatori delle draghe che da anni hanno incarico di mantenere l’agibilità fluviale). Ed è tuttora orgoglio della marineria storica. Dopo la cerimonia, che avvenne su lato Igea del fiume, in zona ex macello, successivamente trasformata in polo museale, e poi ancora sede della Capitaneria, si sono perse le tracce della battana. "Non abbiamo neanche mai avuto una documentazione che attestasse l’origine e la storia dell’imbarcazione – aggiunge Morri –. Così non ci rimangono altro che i ricordi. Che sono quelli dell’infanzia e poi della giovinezza del popolarissimo edicolante, che al timone della ’Bugiarda’ era felicissimo quando poteva portare a fare delle piccole uscite in mare altri ragazzi di Bellaria Igea Marina, e qualche turistica, nonché ovviamente i suoi famigliari.

Costruite senza chiglia, con fondo piatto, le battane, che in genere non superavano i 9-10 metri di lunghezza, avevano per questo la possibilità di salvarsi arenandosi direttamente sulla spiaggia in caso fossero sorprese da una burrasca mentre erano impegnate nella pesca. Da ricordare che all’epoca – fino agli anni Cinquanta – le scogliere erano di là da venire, e mettersi in salvo sull’arenile era la cosa più semplice, anche rispetto a ’centrare’ l’imboccatura fluviale durante una mareggiata.