La fabbrica dei falsi. Sneakers ‘tarocche’. La Finanza fa le scarpe al commerciante

Le Fiamme gialle sequestrano 8mila prodotti contraffatti. Nel mirino due negozi di Rimini: scoperta una stamperia. dove venivano confezionati vestiti e accessori con il logo Nike. .

Alcune delle scarpe contraffatte sequestrate dai militari della Finanza

Alcune delle scarpe contraffatte sequestrate dai militari della Finanza

Rimini, 18 dicembre 2023 – Una vera e propria fabbrica del ‘tarocco’. Dove, a ritmo di catena di montaggio, si producevano in serie scarpe, vestiti, accessori e persino cover per gli smartphone, tutto rigorosamente griffato Nike. Peccato solo che non ci fosse nulla di legale. Tutti i prodotti, stando alla ricostruzione della Guardia di Finanza, erano dei falsi d’autore, frutto di un abile lavoro di contraffazione che veniva attuato in un capannone nel quale aveva sede la stamperia clandestina con tutte le attrezzature necessarie. Ad essa sono arrivati i militari del Gruppo delle Fiamme Gialle riminesi dopo aver risalito controcorrente quella che in gergo viene definitiva la ‘filiera del falso’. La parte terminale del fiorente business era rappresentata da due negozi con sede proprio a Rimini, sui cui scaffali trovava posto in bella vista la merce contraffatta con loghi e segni distintivi della Nike. I finanzieri hanno sequestrato complessivamente 8mila prodotti, per un valore stimato che potrebbe superare i 35mila euro. Dopo aver controllato la merce, le Fiamme Gialle sono andate direttamente alla fonte, e si sono presentati nella stamperia dove indumenti e scarpe venivano confezionati e preparati per la vendita applicando il marchio alterato.

Il capannone è stato ispezionato da cima a fondo e al suo interno sono stati trovati fogli di sublimazione con impressi i loghi contraffatti da riprodurre sui capi di abbigliamento nonché i cataloghi con cui si promuovevano gli articoli. Entrambi i negozi hanno come legale rappresentante lo stesso imprenditore, per il quale è scattata una doppia denuncia. Nei suoi confronti sono stati al momento ipotizzati i reati di contraffazione e ricettazione. L’operazione rientra in un piano più ampio messo in campo dai finanzieri del comando provinciale di Rimini per risalire e disarticolare le cosiddette ‘filiere del falso’: "i risultati conseguiti – si legge in una nota della Guardia di Finanza non possono che rappresentare un monito per chi opera in dispregio delle regole, ma è anche e soprattutto uno stimolo per tutti coloro che operano nella legalità e che vedono così tutelati i propri legittimi interessi". Un fenomeno, quello dei ‘falsi’, che produce effetti a catena sull’intera filiera e contribuisce ad inquinare e alterare anche il mercato regolare. Nel breve termine, infatti, si riducono le vendite, diminuiscono i profitti e si contraggono i livelli di occupazione; nel lungo periodo, il rischio per le imprese si concretizza nella perdita di potere del marchio, provocata dalla concorrenza sleale. "La contraffazione è un moltiplicatore d’illegalità: per cui contrastare efficacemente il fenomeno contribuisce a creare le condizioni per rafforzare la competitività dei produttori" osserva la Guardia di Finanza.

Non solo azioni di contrasto, ma anche di informazione: nelle scorse settimane la Finanza è scesa in campo aderendo all’iniziativa "Falso? No, grazie!" organizzata da Confcommercio della provincia di Rimini per lanciare un messaggio contro l’abusivismo commerciale.

l.m.