La mostra in cantina Vino e arte si sposano

Fino al 20 giugno a S. Clemente dai fratelli Ottaviani sono esposte le opere di Luca Giovagnoli

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Fino al 20 giugno nei locali della Cantina di San Clemente si svolge la mostra di Luca Giovagnoli, sono 9 le opere legate al mare di quest’artista che subito dopo percorrerà l’Adriatico per approdare a Trieste il 1 luglio come artista dell’anno di Porto Piccolo.

Luca Giovagnoli racconta il filo di melanconia che unisce tutti i romagnoli della spiaggia, sospesi tra il sogno di uno spazio vuoto che si riempie e cambia volto in estate per tornare al paesaggio del mare d’inverno che tutti, da Fellini a Giovagnoli sino a chiunque sia nato a Rimini ha dentro. Così Giovagnoli ci regala immagini senza tempo di bambini che giocano, ragazze che si asciugano i capelli dopo un bagno, apparizioni balneari di cui si cancella parte del volto, colori tenui che ricordano l’azzurro sfocato del solleone e la sabbia. Il filo conduttore dei lavori in mostra alla cantina Enio Ottaviani è il mare, ma che c’azzeccano queste immagini con in vino e la campagna?

"Il connubio tra vino ed arte è fondamentale perché ambedue esprimono bellezza visiva, olfattiva, gustativa", dice Massimo Lorenzi uno dei titolari che ha voluto fortemente la mostra. "Dico anche che noi proviamo ad identificare e dialogare con i protagonisti piccoli e grandi del territorio, cerchiamo di unirci a loro sotto il brand identitario di Rimini. Giovagnoli è un artista importante di Rimini, vive nella nostra terra come le nostre vigne. Ognuno fa la sua parte, noi con il vino, Giovagnoli con l’arte, tanti altri protagonisti con la loro eccellenza che qui alla Enio Ottaviani proviamo a linkare".

Rimini si sta identificando come luogo di cultura, gli ultimi 10 anni con l’apertura dei contenitori per l’arte e con il recupero del rapporto con il Maestro Fellini ha imposto all’intero territorio di pensare al bello, non a caso la Enio Ottaviani ha investito tanto in questa direzione progettando una location unica che infatti ora ospita anche mostre.

L’entroterra sia come prodotto sostenibile e friendly, sia come architettura naturale deve fare la sua parte e, come dimostra questa mostra, la presa di coscienza è in atto.

Luca Ioli