"La Procura interroghi la manager di Marco"

La madre di Pantani: "Era la persona più a contatto con lui in quel periodo, può fornire elementi utili all’inchiesta sulla morte"

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Le ultime ore di vita di Pantani, prima dell’overdose fatale. Passa tutta da lì, dalla ricostruzione delle ultime 24 ore, la terza indagine sulla morte del Pirata. E per questo gli inquirenti hanno deciso, qualche giorno fa, di interrogare di nuovo ’Mario’. E’ il tassista che sostiene di aver accompagnato da Pantani due ballerine la mattina del 14 febbraio. Le due ragazze, che all’epoca lavoravano come cubiste nei locali e facevano - occasionalmente - le escort, secondo il tassista sarebbero salite nella stanza dell’hotel Le Rose dove il campione di Cesenatico alloggiava da giorni, per poi scendere poco dopo con un marsupio e un maglione verde. Una versione che è stata smentita da una delle due donne (l’altra è morta da anni).

Interrogata nei giorni scorsi dai carabinieri del nucleo investigativo di Rimini, ai quali la Procura ha affidato le indagini, la donna ha spiegato di non aver mai avuto rapporti con Marco Pantani e smentito, di conseguenza, il fatto di essere andata da lui il giorno in cui morì. Il sostituto procuratore Luca Bertuzzi presto sentirà altri testimoni, alcuni di questi ’suggerit’ dalla famiglia Pantani e dai suoi avvocati, Fiorenzo e Alberto Alessi. E per Tonina Belletti, la madre del Pirata, "arrivati a questo punto dell’indagine diventa fondamentale ascoltare la testimonianza di Manuela Ronchi, l’ex manager di Marco".

Questo perché, secondo mamma Tonina, "Manuela era probabilmente, in quel periodo, la persona più a contatto con Marco". E per questo "potrebbe fornire alcuni elementi utili agli inquirenti per poter ricostruire le ultime ore di vita di Marco". La famiglia Pantani ha fatto il nome della Ronchi anche nell’ultima memoria depositata alla Procura, nella speranza che vengano percorse tutte le strade "per poter arrivare finalmente alla verità". Marco Pantani è morto per un mix letale di cocaina e farmaci antidepressivi tra le 11,15 e le 12,45 del 14 febbraio 2004. E la convinzione della famiglia Pantani e dei suoi legali è che Marco non fosse solo, né la sera del 13 febbraio né la mattina del 14, quando è morto. La Procura di Rimini vuole concludere la nuova indagine in tempi rapidi. Per questo sentirà a breve altri testimoni.

Manuel Spadazzi