La sanità che cambia: "Dalla Regione 13 milioni per 11 nuove strutture"

Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa, fa il punto sulle risorse dedicate alla provincia: "Entro aprile attivo il piano per tagliare le attese".

La sanità che cambia: "Dalla Regione 13 milioni per 11 nuove strutture"

La sanità che cambia: "Dalla Regione 13 milioni per 11 nuove strutture"

Per un obiettivo fissato, quello delle 320mila visite specialistiche in più in Romagna per snellire i tempi e le liste di attesa, la Regione è pronta a offrire anche il supporto, economico in questo caso, necessario per arrivare alla meta. Non solo per quel che riguarda le liste di attesa, dal momento che, come sottolinea la presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Emma Petitti, "con i fondi del Pnrr saranno investiti nel riminese oltre 13 milioni di euro, che serviranno per ben 11 nuove infrastrutture tra cui le case di comunità, le centrali operative territoriali e gli ospedali di comunità".

Quella svolta che viale Aldo Moro sta cercando di far fare dall’inizio della legislatura alla sanità pubblica dell’Emilia-Romagna passa infatti da un impulso più territoriale, per sgravare la pressione altrimenti crescente sui Pronto soccorsi. Emblematico in tal senso è sempre di più il ruolo del Cau: i centri di assistenza urgenza che nel riminese "sono già operativi a Cattolica, Santarcangelo e Novafeltria – elenca Emma Petitti –, mentre imminenti sono le aperture dei nuovi centri a Rimini e Bellaria". Per l’attività delle strutture già in funzione, la presidente dell’Assemblea precisa che: "I tempi di attea media sono di 45 minuti, con l’83% dei pazienti che riceve la cura in loco e la maggior parte degli accessi dovuti a problemi ortopedici, intestinali o disturbi minori, segno che i cittadini si stanno rivolgendo a queste strutture nel modo appropriato".

Non ci sono solo traguardi però nell’analisi di Petitti sul punto in cui è la sanità pubblica riminese. "Per fare passi avanti molto dipende dalle risorse a disposizione. Come Regione abbiamo avanzato una proposta di legge per chiedere un aumento del fondo nazionale al 7,5% del Pil, 4 miliardi all’anno per 5 anni, oltre che per superare i vincoli esistenti per le Regioni sulla spesa investita sul personale, che da anni soffre un sotto finanziamento sia in termini di organici che di remunerazione", analizza ancora Emma Petitti.

Un rosario di punti da sviscerare che portano, inevitabilmente, anche alle liste di attesa. Un fronte su cui la Regione "non sta ferma", garantisce ancora la presidente dell’Assemblea legislativa. "Ammonta a 30 milioni il finanziamento per abbattere le liste d’attesa su tutto il territorio dal 2024. E per assicurare già da quest’anno un milione complessivo di prestazioni in più, incrementando del 20% il numero di visite ed esami diagnostici, entro aprile ogni Azienda sanitaria locale dovrà presentare un piano straordinario di azione in questo senso. E le misure concrete – conclude Emma Petitti – verranno attuate già entro l’estate da parte di tutte le Asl".