La tragedia di Suviana fa riflettere

Le motivazioni dell’esplosione e lo sciopero indetto in Emilia Romagna.

Ancora un caso di morte sul lavoro martedì 9 aprile alla centrale elettrica di Bargi, sul lago di Suviana, nell’Appennino Tosco-Emiliano. Durante un collaudo delle turbine, una di queste, a 40m di profondità, è stata avviata alla massima potenza ed è esplosa, uccidendo 6 operai che si trovavano sul posto e ferendone altri. Lo scoppio ha provocato il crollo del solaio al piano inferiore, facendo riversare l’acqua del lago nella centrale e rendendo quasi impossibili le ricerche degli operai dispersi. È stata anche sfiorata per poco un’altra tragedia: il giorno dell’esplosione, tre classi delle scuole medie Muratori di Vignola erano andate in gita scolastica alla centrale e si erano fermati lì vicino a fare merenda. Un insegnante, che aveva sentito un odore strano nell’aria, aveva fatto spostare il gruppo direttamente alla tappa successiva della gita, una coincidenza che ha permesso a tutti gli alunni e gli insegnanti di restare illesi. Di fronte all’ennesimo caso di incidente sul lavoro in tutta l’Emilia Romagna è stato indetto uno sciopero di 8 ore in tutti i settori pubblici e privati, perché è inaccettabile che al mattino si esca di casa per andare al lavoro e non si possa più farvi ritorno.

Anna Ubaldi II D