L’Anpi recluta i ragazzi nelle scuole: "Saranno partigiani della memoria"

Oggi la cerimonia per la Liberazione. Silvia Zoli, presidente dell’associazione: "Tanti testimoni diretti ci hanno lasciato, è importante tramandare il ricordo delle loro gesta alle giovani generazioni" .

L’Anpi recluta i ragazzi nelle scuole: "Saranno partigiani della memoria"

L’Anpi recluta i ragazzi nelle scuole: "Saranno partigiani della memoria"

"La responsabilità della memoria adesso è nelle nostre mani". Lo dice Silva Zoli, la presidente della sezione comunale di Rimini dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia), alla vigilia della festa della Liberazione di oggi: "Anche se tanti testimoni diretti se ne sono andati, il ricordo della Resistenza al nazifascismo deve rimanere all’ordine del giorno. Non possiamo far passare in secondo piano i valori di libertà, pace e uguaglianza che i protagonisti di quegli anni bui ci hanno trasmesso in questi anni quando, con convinzione e speranza nelle nuove generazioni, incontravano i giovani per ricordare il sacrificio di tanti italiani". Testimoni e divulgatori allo stesso tempo: una razza oramai estinta quella dei partigiani. Come Valter Vallicelli, nome di battaglia Tabàc’: fino agli ultimi anni della sua lunga vita (è scomparso nel 2020 a 92 anni) ha incontrato migliaia di studenti nelle scuole di tutto il territorio. Se n’è andato da poco Terzo Righini, che nel 1944, a soli 10 anni, fece la staffetta per il gruppo partigiano dei fratelli Ciavatti a Cerasolo. Gabriella Bertuccioli, dell’Anpi di Coriano, ne raccolse la testimonianza sottolineando che "compito delle staffette più giovani era quello di fare la guardia e controllare, quando si sentivano abbaiare i cani, se ci fossero i tedeschi nei paraggi, poi di avvisare quando la strada

era libera. Qualche caramella, se ce n’era, come ricompensa". "Se sono entrata nell’Anpi lo devo ai racconti dei miei nonni – racconta la Zoli – La famiglia di mia madre viveva poco distante da Marzabotto e la nonna diceva di avere salvato la figlioletta per un pelo, nascondendola in un rifugio. E ripenso al nonno, tornato a casa dalla prigionia in Germania provato nel corpo e nella mente, che piangeva al solo sentire parlare di guerra." La nuova generazione di soci Anpi, che dal 2006 permette di iscriversi anche a chi non ha vissuto la Resistenza, continua l’opera di divulgazione anche presso le scuole, com’è successo pochi giorni fa all’istituto Malatesta di Rimini, dove la Zoli ha portato le testimonianze di Carla, moglie di ’Tabac’, e di Pia e Maria Innocenti, figlie dei martiri di Rivazzurra. Al termine dell’incontro i ragazzi sono stati accompagnati in visita a luoghi e monumenti di Rimini dedicati ai partigiani e ai martiri che hanno perso la vita lottando per la Liberazione. Gli stessi luoghi dove oggi l’Anpi deporrà un fiore.

Maria Cristina Muccioli