Le ceramiche del ’500 delle botteghe riminesi

Un prezioso volume riconosce l’appartenenza di maioliche istoriate alla città. Grazie al lavoro di Gresta e Delucca, i cartigli dei musei più famosi cambieranno

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Le botteghe riminesi di ceramica del 1500 hanno dato un contributo fondamentale alla creazione di maioliche istoriate che, però, venivano catalogate come appartenenti a Urbino, Urbania e Pesaro. Molti di questi istoriati si trovano in alcuni dei musei più famosi del mondo, come il Louvre, l’Hermitage, il British Museum, il Metropolitan o il Museo di Goethe a Francoforte. I cartigli di questi musei verranno presto cambiati: è grazie al lavoro di Riccardo Gresta e Oreste Delucca con ’La ceramica a Rimini nel ’500. Maioliche istoriate e documenti d’archivio’ che si leggerà ’maiolica Rimini’.

Il volume, che è stato presentato nei giorni scorsi nella Sala del Giudizio del Museo della città, è stato scritto dai due rinomati studiosi e edito da Edizioni la Piazza, con il sostegno di RivieraBanca. Proprio nella seconda parte, quella compilata dal ricercatore Delucca, le pagine indicano nome e cognome di ben 229 botteghe artistiche che erano presenti in città nel Cinquecento. La prima parte, invece, in cui si trova anche un grande apparato fotografico, è stata compilata dallo storico dell’arte Gresta, tra i principali studiosi al mondo della maiolica istoriata.

Rimini, dunque, è stata importante luogo di produzione di questi istoriati, tesori che oggi si possono riscoprire: queste oltre seicento pagine ricostruiscono un ampio catalogo di opere e esemplari finalmente assegnati alla città adriatica. Le fonti d’archivio, infatti, testimoniano l’attività di queste botteghe storiche e dei rispettivi laboratori: niente da invidiare, insomma, ad altri centri come Faenza, Urbino e Pesaro.

Il lavoro di Gresta e Delucca è stato altrettanto fondamentale: Gresta è esperto da anni dell’antica produzione ceramica della città e Delucca ha studiato con attenzione gli archivi in modo da risalire con precisione ai dettagli delle attività locali. RivieraBanca, poi, è andata oltre il tradizionale aspetto bancario. Come ha ricordato il presidente Fausto Caldari, infatti, "svolge un’intensa attività di carattere extra-bancario, sostenendo iniziative atte a promuovere il territorio e la sua comunità". Anche grazie a questo impegno è stato possibile recuperare storie, tradizioni e antiche memorie. E questo volume è un documento prezioso, "che consente di ricollocare Rimini nel ruolo che le compete".