Lega, Raffaelli segretario Ma scoppia il caso Galli

L’ex parlamentare eletta al timone del Carroccio in provincia. Il vicesindaco di Bellaria contro Morrone: "Ho sempre meno stima di lui"

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Elena Raffaelli è il segretario provinciale della Lega. L’ex parlamentare è stata eletta all’unanimità (era unica candidata) dal congresso dei militanti l’altra sera nella sala Marvelli della Provincia. Nel direttivo Claudio Di Lorenzo, Enzo Ceccarelli, Veronica Pontis, Leonardo Bindi, Gianluca Sardella, Massimiliano Baietta e Cristiano Mauri. "Uniti si vince tutti, divisi si perde tutti": ha attaccato così il suo intervento la Raffaelli, che ha proseguito: "Siamo qui per decidere quale sarà il nostro futuro e il ruolo che la Lega vorrà giocare in provincia di Rimini. Veniamo da un risultato importante, per nulla scontato. Mi riferisco alla netta vittoria di Jacopo Morrone su Andrea Gnassi nel collegio uninominale della Camera a Rimini".

Ma scoppia il ’caso Galli’. L’ex segretario provinciale spara a zero sul segretario della Lega Romagna, Morrone. "Con la sua guida, purtroppo – dice Bruno Galli, vicesindaco di Bellaria – ho notato una escalation di autoreferenzialità e poca trasparenza non più tollerabili: motivo per cui, al congresso provinciale, ho deciso di non candidarmi, e di non partecipare alla votazione". Galli sostiene che "diverse persone" gli hanno chiesto se fosse intenzionato a candidarsi. "Candidarsi per qualsiasi ruolo, significherebbe essere organico a un metodo e a una persona per la quale nel tempo nutro sempre meno stima". Galli afferma che, da quando non è più stato segretario provinciale (circa 4 anni, ndr), "ruolo da cui sono stato sollevato con una nomina di Morrone e senza un grazie per il lavoro svolto", "tanti si sono allontanati dal partito, alcuni con ruoli rilevanti. Tantissimi se sommo esponenti delle categorie e imprenditori".

Perché questa sortita pubblica? "Arriva un punto in cui il tacere diventa complicità e credo sia giusto palesare la mia posizione, tuttavia per non influenzare nessuno ho deciso di farlo il day after e non alla vigilia del congresso". Nel suo attacco Galli parte da lontano: "Era il 2014 quando, con le elezioni regionali alle porte, il nostro partito a Rimini non era per nulla organizzato e, nonostante ciò decisi (al contrario di altri) di prendermi la responsabilità di farlo correre, raccogliendo praticamente tutte le firme da solo". Rimarca che da allora "la Lega Rimini in ogni tornata elettorale è poi sempre stata la prima in Romagna. Al punto da risultare l’unica nel territorio, insieme agli alleati, a vincere un collegio uninominale nel 2018. Peccato che l’unico segretario provinciale a non essere candidato fui io". Sostiene che nella Lega ci sarebbero due posizioni: "La prima (che apprezzo) è quella che le cose si cambiano da dentro. Altri invece preferiscono, nonostante tutto, cavalcare il sistema, forse nella speranza che avanzi qualche briciola: provo meno condivisione".

Mario Gradara