Misano, balli abusivi. I carabinieri chiudono la discoteca Living

"Non sapevo che ci fosse un’ordinanza", si è giustificato il titolare del locale. Per lui anche una multa da 400 euro

Una delle ultime serate al Living prima dello stop al ballo imposto dal governo

Una delle ultime serate al Living prima dello stop al ballo imposto dal governo

Misano Adriatico (Rimini), 23 agosto 2020 - "Non sapevo che le discoteche dovessero restare chiuse e non si potesse più ballare, ignoravo l’esistenza di questo provvedimento del governo". Ha tentato di giustificarsi così con i carabinieri il gestore del Living di Misano, sorpreso la notte tra giovedì e venerdì stracolmo di clienti, senza mascherina, ballare in pista poco prima delle tre. Ovviamente gli è è stata subito inflitta una sanzione amministrativa di 400 euro. Ieri, inoltre, gli è stata notificata la chiusura temporanea per 5 giorni. Insomma, i balli sono finiti anche per lui e per i suoi clienti. Giovedì la notte era particolarmente afosa: per molti questi sono gli ultimi giorni di vacanze, c’è voglia di divertirsi, con gli amici. Gli ingredienti, poi, c’erano tutti: le stelle, bella gente e tanta musica. E fin qui tutto nella norma: al Living disco di Misano era, infatti, in programma una cena con musica e spettacolo. Ma dentro al locale, in realtà, non si erano limitati a stare seduti a gustare un cocktail o a cenare, ascoltando buona musica. Gli oltre cento clienti che in quel momento si trovavano al Living erano tutti vicini vicini e senza mascherina, come se il coronavirus non fosse mai esistito. In più erano nel bel mezzo della pista, a scatenarsi, ballando come se non ci fosse un domani.

Così li hanno trovati alla tre di notte gli uomini della stazione dei carabinieri di Misano, guidati dal luogotenente Nicola Travaglino. Al centralino dei militari dell’Arma erano arrivate diverse telefonate di residenti che avevano sentito la musica sparata a tutto volume, proprio come accade abitualmente nelle discoteche. Una vera e propria anomalia visto che da domenica scorsa è entrato in vigore il nuovo decreto del governo che ha di fatto chiuso tutte le discoteche d’Italia fino al sette settembre. Nei giorni precedenti alla disposizione governativa da tutta Italia erano rimbalzate immagini di assembramenti nei locali della movida con giovani e meno giovani scatenati a ballare, senza alcun riguardo per le norme di sicurezza in questi tempi di Covid. E contestualmente anche i contagi da coronavirus avevano fatto registrare una paurosa impennata con i nuovi casi registrati proprio tra i più giovani, quelli che nella prima ondata, a marzo, erano stati i più protetti.

Così il governo Conte aveva deciso di chiudere le discoteche di tutta Italia, scatenando le ira dei gestori che avevano fatto ricorso al Tar del Lazio. Tar del Lazio che aveva però respinto al mittente ogni richiesta, confermando la decisione presa dal Governo: "Le discoteche restano chiuse". Tutte chiuse tra le proteste, ad eccezione, a quanto pare, fino a venerdì, del Living. "Non sapevo dell’esistenza dell’ordinanza", ha cercato di scusarsi più volte con i carabinieri che però hanno applicato la legge: per lui multa da 400 euro e cinque giorni di chiusura. E nel pomeriggio di ieri, sulla bacheca Facebook del locale era apparso questo annuncio:"Questo sabato (ieri; ndr) rimaniamo chiusi a causa di un’ordinanza temporanea. Ci scusiamo con tutti i nostri clienti per il disservizio creato. La nostra programm azione con la cena spettacolo riprenderà sabato 29 Agosto dalle 21,30. Grazie per l’attenzione, auguriamo a tutti un buon weekend". Ma di balli, però, neanche a parlarne: quelli restano ancora vietati.