
la forza e il coraggio di Giorgio Giorgi e della sua famiglia
Rimini, 6 settembre 2019 - «Quando a un riminese parli delle casette di via Ovidio, tende ad allontanarsi. Lo posso capire, questo è un luogo dove c’è sofferenza, qui arrivano i malati terminali. Ma per un giorno queste stanze diventeranno un luogo di gioia». Giorgio Giorgi non si è mai arreso al tumore. E non lo ha fatto anche quando è entrato nelle casette un mese e mezzo fa, quasi improvisamente dopo avere fatto le ormai solite imprese, questa volta in bicicletta partecipando al Giro con il Campione alla Riccione Ride week, seguendo in salita pedalata dopo pedalata il commissario tecnico della nazionale ciclismo Davide Cassani e Linus.
Oggi nella sua stanza ci sarà uno schermo dal quale potrà seguire il matrimonio della figlia Eleonora con il suo Alessio. «Non posso essere presente al loro matrimonio, non ce la faccio, camminare è diventato un problema. Ma non per questo mia figlia e Alessio hanno deciso di mollare. Non si sono arresi ed hanno organizzato la diretta con Skype. Oggi potrò vedere la funzione, mia figlia che si sposa».
Giorgio lotta da anni in quella che ha definito «la mia seconda vita». Non si è dato mai per vinto anche quando le forze venivano meno. Aveva la passione per la corsa che condivideva con la moglie Gabriella. Le maratone erano il suo pane. Quella passione non l’ha messa in soffitta. La tegola che gli è piovuta addosso otto anni fa avrebbe accasciato chiunque, ma non Giorgio. Ha ripreso a correre tra un ciclo di chemioterapia e l’altro. I cicli sono diventati decine ma è andato avanti. Ha ripreso a pedalare e non solo in modo figurato. La bicicletta è diventata un’amica con la quale fare imprese che rimangono sconosciute a tanti che non hanno battaglie nel proprio corpo da combattere.
In sella ha superato i Nove colli. Ha corso la maratona di Rimini e quando è arrivato il momento dell’anniversario di matrimonio lo ha corso d’un fiato assieme a Gabriella, sempre assieme perché in fondo, diceva, «per noi il matrimonio è questo. Vivere la vita assieme. E la maratona è una metafora. Proprio come in una gara di podismo, quando ci si sposa si parte pimpanti, poi con il passare degli anni arrivano le difficoltà e le fatiche. Se vuoi andare avanti devi sorreggerti a vicenda, come facciamo noi».
Era il 14 giugno del 2018 e Giorgio e Gabriella festeggiavano i 37 anni insieme. Oggi Giorgio assisterà alla partenza di una nuova maratona. Ai nastri di partenza c’è sua figlia Eleonora con il suo futuro marito. Quando 45 giorni fa è entrato nelle casette pensava che non avrebbe mai più provato le emozioni di una maratona, ed invece oggi vedrà in diretta su un video la partenza di una delle più belle. «Ho voluto raccontare cosa accadrà oggi perché le persone sappiano che qui, in queste casette, nonostante le difficoltà e le sofferenze si va avanti, tutti ti aiutano. Questo luogo è una eccellenza dove puoi ricreare una certa familiarità nelle stanze dove ti trovi. Per la prima volta dalle casette di via Ovidio, non solo tristezza e addii alla vita terrena, ma gioia per due giovani che vanno a formare una nuova coppia, e che nel giorno più bello sono riusciti a far partecipare alla festa anche il padre malato».