Manifestazione negazionisti covid Rimini "Vergognosa, va vietata"

Appello del presidente dell’Assemblea regionale Emma Petitti al ministro. Gnassi: "Stop al corteo o controlli a tappeto"

Una manifestazione contro i vaccini in piazza Cavour

Una manifestazione contro i vaccini in piazza Cavour

Rimini, 9 ottobre 2020 - "Il ministro Lamorgese fermi la manifestazione dei negazionisti a Rimini". L’appello è firmato Emma Petitti, presidente dell’assemblea regionale. Non è l’unica in seno al Partito democratico a muoversi per bloccare i No Mask intenzionati a tornare a Rimini per sostenere le proprie tesi.

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Anche Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente delle Autonomie locali italiane si dice molto preoccupato. "Mentre nel Paese cresce l’allarme pandemia, i contagi da coronavirus aumentano e il sistema sanitario rischia di andare in affanno, un gruppo di negazionisti decide di manifestare a Rimini e a Roma. Concedere la piazza a centinaia forse migliaia di persone che negano l’obbligo di mascherina e il distanziamento, oltre ad essere una assurdità è anche un rischio che non possiamo permetterci" da qui l’appello al ministro affinché neghi “a questi pericolosi mistificatori l’uso dei luoghi pubblici, tutelando il superiore interesse della salute pubblica".

Il popolo dei negazionisti era già stato a Rimini. Era luglio e in piazza Cavout si presentarono circa 500 persone, senza mascherine ovviamente, ma all’epoca le condizioni erano ben diverse. La curva dei contagi stava precipitando, i divieti si erano allentati, le spiagge erano colme di persone come le discoteche. Quella fu la cornice per contestare la presunta "dittatura sanitaria".

Oggi la sfida dei negazionisti ha un sapore diverso, ma non per questo il popolo del ‘no’ intende fermarsi. Le adesioni vedono le realtà che da tempo si battono contro l’obbligo vaccinale tra Rimini e San Marino. Ci sono anche coloro che vedono nel 5G un complotto mondiale e quei genitori che contestano le norme e l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza a scuola.

Tutti in piazza, in barba al distanziamento sociale e all’uso delle mascherine imposto dal nuovo decreto. "Mascherina, distanziamento, igiene, sono fondamentali - riprende Emma Petitti -. Che un gruppo di negazionisti decida di manifestare, a Rimini il 24 ottobre (e a Roma), contro delle mascherine, come se fossero delle museruole, e contro le misure di sicurezza richieste, è vergognoso. E soprattutto irrispettoso verso chi in questi mesi ha perso un proprio caro, parente, familiare, senza neppure potergli dare l’ultimo saluto al funerale. E’ irrispettoso verso le persone più fragili, più esposte. Chiedo alla Ministra Lamorgese che neghi a questi signori dell’anti scienza di manifestare per sciocchezze, recando danni alla collettività intera".

Dal Pd si alza anche la voce del segretario Filippo Sacchetti. "Il governo ha posto delle regole e degli obblighi sui comportamenti da tenere all’aperto. I negazionisti vogliono manifestare? Il pericolo sanitario è evidente. Mi appello al prefetto perché faccia rispettare quanto disposto dal governo. Quella dei negazionisti non può passare come semplice provocazione, è un rischio per la salute che non possiamo permettere".

Gnassi: "Stop al corteo o controlli a tappeto"

"Come intende l'autorità competente agire e disporre servizi per evitare che un'assemblea, in cui già si esplicita la violazione delle prescrizioni in materia di contrasto al Covid 19, non si trasformi in un cluster di diffusione pubblica del virus?", lo chiede il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, in riferimento alla manifestazione autorizzata per il 24 ottobre in piazza Cavour a firma del Comitato "Romagna per la Costituzione" che raccoglie sigle e associazioni di negazionisti, "no vax" e "no mask". In una nota, Gnassi esprime i timori sui rischi legati a un evento del genere e sollecita le autorità, e il ministro Luciana Lamorgese, a chiarire su come intendano garantire la sicurezza anti-contagi, a fronte dell'autorizzazione. Non solo, da parte sua, il sindaco assicura che non farà sconti per quello che gli compete, anticipando che chiederà controlli e sanzioni a tappeto. Dopo il presidente dell'Assemblea legislativa, Emma Petitti, e il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, anche Gnassi chiede quindi di fare un passo indietro e negare l'ok alla manifestazione dei negazionisti. In primis, Gnassi marca la distinzione tra "libertàpiena perché rispetta la libertà altrui" e quella che non lo è, "quando la mia libertà mette a rischio la vita altrui". Per il primo cittadino "qui sta il nodo del problema legato alle manifestazioni dei negazionisti in tutta Italia". Il sindaco pone quindi degli interrogativi, anche pratici, alla ministra dell'Interno che sollecita a "riconsiderare la revoca dell'autorizzazione anche alla luce del nuovo Dpcm". E ancora: "Bene farebbe la ministra - incalza Gnassi - a chiarire quantomeno le 'regole d'ingaggio', gli obbligatori servizi d'ordine pubblico annessi all'autorizzazione per far rispettare le leggi in materia, comuni a tutto il territorio nazionale verso iniziative che, nel malinteso nome della libertà, rischiano di trasformarsi in libertà di contagio".