LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Reati fallimentari, maxi operazione della Finanza: sequestrati 148 camion e rimorchi

Inchiesta "Missing Trucks" tra Emilia Romagna, Lombardia e Olanda: 8 persone indagate, nel mirino anche conti correnti nei Paesi Bassi. Sequestri anche in Veneto, Campania e Calabria

Rimini, 23 novembre 2023 - Un piano ingegnoso, che aveva come obiettivo quello di 'spogliare' un'importante azienda del trasporto merci riminese, ormai sull'orlo del fallimento, da tutti i suoi beni. A metterlo in atto, secondo la ricostruzione fatta dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria del comando provinciale di Rimini, una presunta società di consulenza con sede in provincia di Como, dietro la quale si sarebbe in realtà celato un pluripregiudicato milanese, ricercato per l’esecuzione di quattro condanne definitive tra cui estorsione, bancarotta fraudolenta e traffico di droga.

Maxi operazione della Finanza tra Romagna, Lombardia e Olanda
Maxi operazione della Finanza tra Romagna, Lombardia e Olanda

La trama criminale è stata però scoperta e smantellata dalle Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura di Rimini, che hanno dato esecuzione in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Campania, Calabria e nei Paesi Bassi, unitamente alle autorità olandesi ed ai reparti territoriali del Corpo, ad un decreto di sequestro preventivo - emesso dal gip del tribunale di Rimini - di disponibilità finanziarie e beni dal valore di circa 10 milioni di euro, costituito da un enorme parco automezzi composto da 148 veicoli tra camion e rimorchi e disponibilità finanziarie detenute anche all’estero. Sette in particolare i conti correnti individuati nei Paesi Bassi grazie alla cooperazione giudiziaria assicurata da Eurojust.

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Gli indagati

Sono 8 gli indagati, tra cui 2 soggetti di origine olandese, amministratori di altrettante società, ed un argentino, che aveva il ruolo di prestanome. Gli altri indagati sono 3 emiliani di Dozza Imolese, un bresciano ed un milanese domiciliato nei Paesi Bassi, attualmente latitante e ritenuto il dominus.

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La ricostruzione della Finanza

Tutto comincia nel momento in cui l'amministratore della società con sede a Rimini, attiva nel trasporto di merci in Italia e all'estero per conto terzi, si accorge che l'azienda ha ormai i giorni contati a causa dei conti in profondo rosso e delle voragini nel bilancio. Per questo motivo decide di rivolgersi alla società di consulenza comasca, collegata ad una omonima società olandese, che pubblicizzava sul web fantomatici servizi volti al risanamento di imprese in grave difficoltà finanziaria, avendo premura di sollevare le governance da ogni responsabilità civile e penale.

Secondo la ricostruzione fatta dai militari della Finanza, il finto piano di risanamento nascondeva in realtà un astuto disegno criminale, volto a svuotare di tutti i beni rimasti la società ormai di fatto fallita, con danni pesanti per i creditori e per le casse dello Stato, facendo ricadere tutte le responsabilità derivanti dalla dichiarazione di fallimento su un amministratore finto, quello che viene definito in gergo “testa di legno”, individuato in questo caso in un soggetto di origine argentina.

Veniva quindi effettuata la cessione dell’intero compendio aziendale della fallita ad una società bresciana, anch’essa sull’orlo del fallimento, apparentemente “terza” ma di fatto coinvolta nella frode, che provvedeva infine a vendere tutti i mezzi aziendali ad una società di trasporti imolese gestita da una parente dell’ex amministratore della fallita riminese (che di fatto continuava a gestirla), che poteva quindi proseguire l’attività di trasporto merci senza più debiti. Un articolato disegno, reso ancor più complesso dal coinvolgimento di società estere, svelato però, e interrotto in tempo per sequestrare tutti i beni, dagli investigatori riminesi. A carico di quest’ultima società è stato effettuato il sequestro dei 148 mezzi pesanti illecitamente distratti dalla procedura fallimentare. Le indagini finanziarie, svolte anche mediante la collaborazione delle autorità olandesi che hanno recepito un Ordine investigativo europeo della Procura di Rimini, hanno nel frattempo consentito di ricostruire i trasferimenti verso il territorio olandese di somme di denaro per circa 400 mila euro, sottratte illecitamente dai conti correnti della società fallita, che sono state tempestivamente sequestrate mediante mirati ordini di congelamento emessi dal gip del tribunale di Rimini. Decisivo, in questa fase, è stato il ruolo dell’ufficio italiano presso Eurojust, l’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale che aiuta le amministrazioni nazionali a collaborare per combattere il terrorismo e gravi forme di criminalità organizzata che interessano più di un paese dell’Unione