Rimini, il sindaco scrive a Mina: "Torna a trovarci". E la ’tigre’ ringrazia

Sadegholvaad scrive alla cantante per il suo compleanno invitandola in città, lei a sorpresa gli risponde. Il sindaco: "Certi amori non finiscono mai"

Mina

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di Manuel Spadazzi

Cara Mina ti scrivo. Pochi giorni fa è uscito un nuovo brano della ’tigre’ di Cremona, che ha da poco compiuto 82 anni. Dici Mina, e ripensi subito agli anni ruggenti di Rimini. A quell’epoca d’oro in cui lei e tanti altri grandi protagonisti della canzone italiana erano di casa in Riviera, esibendosi una sera sì e l’altra pure davanti a folle adoranti.

Una stagione indimenticabile e ben documentata dalle (tantissime) fotografie dell’epoca conservate alla biblioteca ’Gambalunga’, tra cui quelle dello storico fotografo de Il Resto del Carlino Davide Minghini. E scartabellando tra le migliaia di immagini alla ’Gambalunga’ (è in corso la digitalizzazione dell’archivio fotografico), alcune di Mina hanno spinto Jamil Sadegholvaad a prendere carta e penna per scrivere direttamente alla cantante, in vista del suo compleanno (Mina è nata il 25 marzo 1940). Le fotografie si riferiscono ad alcuni concerti di Mina all’Embassy e all’Altromondo tra il 12 agosto 1966 e il 18 agosto 1969. Nella lettera, dopo essersi presentato, il sindaco scrive alla cantante: "Personalmente ho trovato questi scatti bellissimi e proprio per questo ho pensato in qualche modo di ‘restituirli’ alla protagonista, magari come piccolo regalo di compleanno. Spero di averle fatto cosa gradita. Se poi un giorno, qualsiasi giorno, vorrà tornare a Rimini per una visita alla città, profondamente cambiata negli ultimi anni (tra le tante cose nuove lo scorso anno abbiamo inaugurato il nuovo Fellini Museum) non esiti a contattarmi".

Quando Jamil le ha scritto, mai e poi mai avrebbe pensato che la sua lettera, anziché restare in un cassetto come tante altre indirizzate all’artista, sarebbe stata letta e apprezzata. Non solo: pochi giorni fa è arrivata perfino la risposta di Mina, tramite una lettera del figlio dell’artista, Massimiliano Pani. "E’ stata davvero grande la sorpresa – ammette il primo cittadino – quando, solo pochi pochi giorni più tardi, con una lettera affettuosa e gentile il figlio di Mina ci ringraziava per conto della madre per il pensiero delle fotografie e per le parole della mia missiva".

Perché il sindaco ha deciso di rivelare pubblicamente il carteggio con Mina? Perché "in fondo – dice Sadegholvaad – questa è la dimostrazione che certi amori nei confronti di Rimini non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano... Tutto questo per dire che la nostra storia ci può parlare ancora adesso, mettendo in luce anche quello straordinario patrimonio di relazioni e di umanità che Rimini ha saputo coltivare e non dissipare", nonostante sia passato tanto tempo. E poi chissà... Magari Mina deciderà un giorno di tornare a Rimini. Magari anche solo per un breve giro in auto, per riassaporare i ricordi di quelle estati memorabili. Troverebbe una città molto cambiata, e forse si perderebbe tra un divieto e un cantiere... Ma sognare non costa nulla. "In fondo per noi – aggiunge il sindaco – è già bello sapere che Mina ha ancora nel cuore Rimini". Come raccontava il compianto Elio Tosi, storico patron dell’Embassy e testimone di quelle notti magiche. "Ogni volta che era all’Embassy c’era la fila dei suoi spasimanti che insistevano perché le consegnassi grandi mazzi di rose in camerino". Cara Mina, Rimini ti scrive e ti aspetta ancora. E se domani...