Morta di Covid a Rimini: aveva solo 38 anni

Soffriva anche di altre patologie. In provincia altri due decessi e 104 contagi. Ma negli ospedali si allenta la pressione: "In calo i ricoveri per il virus"

Calano i ricoveri di malati Covid negli ospedali di Rimini e Riccione

Calano i ricoveri di malati Covid negli ospedali di Rimini e Riccione

San Giovanni in Marignano (Rimini), 26 gennaio 2021 - Aveva appena 38 anni, e soffriva già di altre patologie. E’ una donna di San Giovanni in Marignano una delle vittime più giovani nel Riminese, da quando è scoppiata la pandemia. La donna, che aveva anche altri problemi di salute, si è ammalata qualche giorno fa e purtroppo non c’è stato nulla di fare. Altri due i decessi comunicati ieri dalla Regione: un uomo di 77 anni e una donna di 88 anni di Morciano.

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I nuovi casi di contagio nel Riminese segnalati ieri sono 104 (metà uomini e metà donne), di cui 70 sintomatici. Tra i nuovi positivi hanno fatto il tampone 27 perché familiari e amici di infetti già noti, 3 dopo gli esiti posiviti del test volontario, 2 al ritorno dall’estero (Albania e Senegal), mentre per un caso non è ancora finita l’indagine epidemiologica. Con gli ultimi casi salgono a 19.452 i contagiati da inizio pandemia. Nella giornata di ieri altri 122 riminesi hanno sconfitto il virus e sono stati dichiarati guariti, a seguito del tampone negativo.

La curva dei contagi fortunatamente sta scendendo (900 i casi negli ultimi otto giorni) e "sta calando la pressione anche sugli ospedali. Abbiamo meno malati Covid ricoverati nel Riminese – conferma il direttore sanitario dell’Ausl Mattia Altini – Ieri si contavano 137 pazienti a Rimini e 29 a Riccione: siamo a 166 ricoveri. Che è quasi il 10 per cento in meno rispetto alla media di 180 tenuta dagli ospedali riminesi nelle ultime settimane". Ecco perché "al momento non abbiamo bisogno di aprire nuovi reparti Covid, e pure nella terapia intensiva la situazione è stabile" con 24 ricoverati. Se è presto per pensare che il peggio è ormai alle spalle, "il calo di contagi e ricoveri ci permette di andare avanti, con minor affanno, anche con le prestazioni sanitarie no-Covid". Un discorso "che vale anche e soprattutto per le attività di chirurgia: stiamo facendo più interventi rispetto a qualche settimana fa – dice ancora Altini – Anche visite, esami e altre prestazioni proseguono: stiamo garantendo circa l’80 per cento dell’attività".