Firenze, è morto Antonio Paolucci: tra i massimi esperti di storia dell’arte

Ex sovrintendente del polo museale Firenze, ex ministro per i Beni culturali durante il governo Dini e anche direttore dei Musei Vaticani

Firenze, 5 febbraio 2024 – È morto, nel tardo pomeriggio di ieri a Firenze dove viveva, Antonio Paolucci, ex sovrintendente del polo museale Firenze, ex ministro per i Beni culturali durante il governo Dini e anche direttore dei Musei Vaticani.

Tra i più stimati storici ed esperti d'arte italiani, Paolucci era originario di Rimini, dove era nato il 19 settembre 1939: allievo di Roberto Longhi, era entrato nell'amministrazione dei beni culturali nel 1969. 

Paolucci aveva iniziato la sua carriera vincendo il concorso come ispettore delle Belle arti all'interno della Soprintendenza ai beni artistici e storici di Firenze nel 1969. Nel corso della sua carriera è stato anche soprintendente, a Venezia, Verona, Mantova, e direttore dell'Opificio delle Pietre dure a Firenze.

Funerali

Paolucci sarà esposto, a partire da oggi 5 febbraio, dalle 17 nella cappella di San Luca dell'Accademia delle Arti del Disegno. Il funerale si terrà martedì 6 febbraio, alle 15.30 nella basilica della Santissima Annunziata di Firenze. 

Sangiuliano: “Uomo di cultura appassionato e rigoroso”

"Con la scomparsa di Antonio Paolucci, l'Italia perde un uomo di cultura appassionato e rigoroso, un instancabile studioso che ha dedicato la sua vita alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale. Alla famiglia e ai suoi cari le più sentite condoglianze”. Le parole del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Il ricordo di Schmidt

«La scomparsa di Antonio Paolucci crea un grande vuoto nel mondo della cultura. Profondissimo conoscitore della storia dell'arte, museologo di fama mondiale, colpiva per la cristallina chiarezza del suo pensiero». Così lo ricorda Eike Schmidt, ex direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, ora alla guida del Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli.

«Era questa la chiave della sua capacità di comunicare a tutti pensieri altissimi e concetti complessi, rendendoli accessibili - aggiunge Schmidt -. E della grande umanità con cui ha saputo guidare e ispirare i colleghi nel loro lavoro, me incluso. È stato per me un onore poter sempre contare sui suoi consigli e sul suo esempio».

Nardella: “Firenze perde una delle sue figure più autorevoli”

“Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Antonio Paolucci, studioso e storico di primissimo piano, uomo delle istituzioni, intellettuale raffinato. Firenze perde una delle sue figure più autorevoli”. Così il sindaco Dario Nardella commenta la scomparsa di Paolucci. “Paolucci - continua il sindaco - nel ruolo di Ministro nel Governo Dini ha dato lustro a Firenze e all’Italia. Ha guidato egregiamente il Polo museale fiorentino e da soprintendente ha fatto parte della giuria internazionale che ha assegnato a Isozaki il progetto di uscita degli Uffizi. Fino a quando è stato possibile Paolucci non ha mai fatto mancare la sua voce, anche critica, sulle principali vicende culturali italiane. Una voce sempre riconoscibile, lucida, mai banale, che ora ci mancherà”. “Alla famiglia giungano le condoglianze dell’intera amministrazione e mie personali” conclude Nardella.

Una vita dedicata all’arte

Nato a Rimini il 29 settembre 1939, Paolucci si era laureato in storia dell'arte nel 1964 con Roberto Longhi, iniziando la sua carriera nell'Amministrazione statale come funzionario del Ministero della Pubblica Istruzione (cui fino al 1975 spettavano le competenze in seguito devolute al Ministero della Cultura) nel 1969, avvicinandosi al mondo delle soprintendenze.

Dal 1980 Paolucci ha rivestito il ruolo di soprintendente prima a Venezia, poi a Verona, a Mantova e infine a Firenze, dove è stato soprintendente dell'Opificio delle Pietre Dure, per poi passare alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici (diventata poi Soprintendenza speciale per il Polo Museale Fiorentino) ed essere nominato anche Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana sino al collocamento a riposo per raggiunti limiti d'età, avvenuto nel 2006.

Dal gennaio 1995 al maggio 1996 ha ricoperto la carica di ministro per i beni culturali e ambientali durante il governo presieduto da Lamberto Dini. Dopo il terremoto che ha colpito l'Umbria e le Marche nel 1997 è stato nominato commissario straordinario del governo per il restauro della Basilica di San Francesco ad Assisi.

Nel novembre 2007 è stato nominato da Papa Benedetto XVI direttore dei Musei Vaticani, rimanendo in carica fino al luglio 2016, quando Papa Francesco scelse il suo successore, Barbara Jatta, entrata in carica il 1º gennaio 2017, che nei precedenti sei mesi lo ha affiancato come vicedirettrice.

Nel 2018 è stato nominato presidente della Commissione di indirizzo per il concorso di progettazione internazionale propedeutico alla ricostruzione della Basilica di San Benedetto da Norcia gravemente danneggiata dal sisma dell'Italia centrale del 2016. Per i meriti conseguiti nell'ambito della sua attività culturale, Paolucci è stato inoltre eletto Accademico ordinario dall'Accademia delle arti del disegno di Firenze. Nel 2007 era stato incaricato dal Ministro Francesco Rutelli di far parte dei quattro membri esperti che hanno affiancato Salvatore Settis nel coordinare i lavori del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici.