REDAZIONE RIMINI

"No alla pausa pranzo corta". Operai in sciopero all’Indel B

Quattro giorni di mobilitazione per i 600 dipendenti dell’azienda di Sant’Agata. La Cgil: "Tanti disagi per i lavoratori, vanno rivisti orari e costi della mensa".

Il presidio dei lavoratori di Indel B davanti all’ingresso dell’azienda

Il presidio dei lavoratori di Indel B davanti all’ingresso dell’azienda

Quattro giorni di sciopero per i lavoratori della Indel B, l’azienda di Sant’Agata Feltria leader nella fornitura di sistemi di raffreddamento e di refrigerazione per veicoli, alberghi, navi da crociera. L’hanno proclamato Cgil e Cisl insieme alle rsu di Indel. La mobilitazione è partita martedì e andrà avanti fino a domani, con 2 ore in uscita a ogni turno. I lavoratori incrociano le braccia contro il cambio di orario deciso dall’azienda. I dipendenti, circa 600 tra Sant’Agata e lo stabilimento di Secchiano, lavorano in prevalenza dalle 7 fino alle 16 con un’ora e mezza di pausa pranzo. Indel B intende spostare in avanti l’orario, dalle 8 alle 17, riducendo la pausa pranzo di 30 minuti. Oltre a questo sul tavolo ci sono altri temi sollevati dai lavoratori: costo e orari della mensa non adeguati per chi ci va, scaglioni non adeguati per chi non ne usufruisce, e poi trasporti, gestione dei figli, sostegno economico, flessibilità, gestione dei livelli, orario estivo e trasferimenti tra i vari siti produttivi. Quello indetto fino a domani (giorno in cui potrebbe però scattare la cassa integrazione) è il secondo sciopero alla Indel B: il primo nella primavera di quest’anno contro le modifiche della policy aziendale. L’incontro tra vertici aziendali e sindacati di lunedì non ha portato gli esiti sperati. Indel ha proposto il cambio dell’orario dal 7 gennaio 2025, una decisione non ritenuta sufficiente. "Potrebbe sembrare una questione di lana caprina – spiega Daniele Baiesi di Fiom Cgil – Ma per chi vive e in territori di montagna, per chi ha figli, per le coppie che lavorano entrambe alla Indel B rappresenta un ostacolo importante". C’è chi lamenta pochi spazi nel refettorio, spazi non adeguati in mensa con costi ritenuti troppo alti. "Occorre mantenere l’attuale orario fino a quando non ci saranno concrete condizioni a sostegno dei lavoratori – dice Baiesi – Ci aspettavamo il confronto per trovare una soluzione, invece non c’è stata discussione". L’azienda sarebbe intenzionata a tornare all’orario unico pre-Covid orario, magari dando facoltà ai dipendenti di trovare l’orario migliore di ingresso e uscita. "Indel B è un’azienda fondamentale del territorio, dall’altra parte ci sono le ragioni dei lavoratori – dice il sindaco Goffredo Polidori – Mi auguro si possa arrivare a una soluzione condivisa".

m.c.