NOI RIMINESI

L'articolo evidenzia le molteplici barriere architettoniche che ostacolano la vita quotidiana delle persone disabili e dei loro accompagnatori, sottolineando la necessità di superare tali ostacoli per garantire una maggiore inclusione sociale.

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NOI RIMINESI

Gradini, scale, marciapiedi, porte strette, porte automatiche, piani sfalsati, ascensori lontani, pulsanti seminascosti. Sono questi gli ostacoli che ci troviamo di fronte ogni giorno. Parlo di noi. Dei disabili ma anche di chi è costretto ad accompagnare le persone con handicap. Problemi seri che coinvolgono bambini, anziani, mamme e papà costretti a fare faticose gimcane per arrivare sui marciapiedi con le carrozzelle dei loro figli. Viviamo in città, case, piazze, scuole, uffici e negozi costruiti a misura di chi sta bene. Ma anche lei, caro lettore, sta scoprendo una verità banale eppure terribile: la disabilità non risparmia nessuno, non conosce privilegi di classe, chiunque finisce per conoscerla personalmente o in famiglia, per malattia, vecchiaia o incidente. Le barriere sono ovunque e spesso diventa problematico muoversi. Vogliamo parlare delle automobili? Esistono posti riservati ai disabili, ma sono sistematicamente occupati da automobilisti che non hanno il diritto di usufruirne e tolgono così lo spazio a loro. E davanti agli scivoli per le carrozzelle sono sempre parcheggiate macchine che ostruiscono il passaggio. Molti divieti, purtroppo, restano solo sulla carta.