Nuovo stadio, un salotto "Impianto moderno con palestre e negozi: così rilanciamo la città"

Presentato il progetto del gruppo imprenditoriale Aurora Immobiliare

Nuovo stadio, un salotto  "Impianto moderno  con palestre e negozi:  così rilanciamo la città"

Nuovo stadio, un salotto "Impianto moderno con palestre e negozi: così rilanciamo la città"

di Donatella Filippi

Moderno, funzionale, internazionale, seppur a misura di città. Ma senza perdere la sua storia. A vederlo su carta già brillano gli occhi ai tifosi. Tanto da pensare che non possa essere vero. A raccontare come potrà diventare il vecchio ‘Romeo Neri’ tra un paio di anni ci pensa lui, Antonio Ciuffarella. Con la sua Aurora immobiliare dal 2009 ha puntato dritto sugli stadi sapendo bene che in Italia il terreno è fertile. Ce ne sono tanti che non sono al passo con i tempi e di soldi pubblici non ce ne sono per rimetterli in carreggiata. Come il vecchio ‘Neri’ per il quale nei giorni scorsi l’imprenditore ha presentato all’amministrazione comunale una manifestazione di interesse. Un primo passo arrivato dopo un lavoro certosino durato 14 mesi.

"Sono convinto che si possa fare. Il piano A può funzionare – dice Ciuffarella guardando il sindaco che prudentemente non ha chiuso a chiave il cassetto in cui tiene il piano B – Ci vorrà la collaborazione di tutti, cosa che fino a questo momento ho trovato". A fare gli onori di casa a Palazzo Garampi è il sindaco Jamil Sadegholvaad seduto al fianco del presidente e del direttore generale del Rimini calcio Alfredo Rota e Franco Peroni che hanno dato il là all’operazione come spettatori decisamente interessati. Ma gli occhi sono puntati su Ciuffarella e i suoi collaboratori. Ogni passaggio di slide è una botta di ottimismo. Si riparte dalla facciata storica dello stadio cittadino che è lì dal 1932 e lì è destinata a restare. Attorno a quella facciata tutto il resto. Su due livelli. "Mettere mano a uno stadio cittadino per i progettisti è molto stimolante – all’architetto Jaime Manca di Villahermosa il compito di raccontare come è stato pensato il nuovo impianto – Non varcheremo i confini che già esistono, la facciata storica verrà recuperata e integrata al progetto. Le curve saranno ampie e molto vicine al campo da gioco". Un impianto all’inglese pensato su due livelli e che non prevederà più la pista d’atletica. "Per la quale verrà trovata una nuova collocazione", precisa subito il sindaco, attento a non trascurare le tante e diverse ‘anime’ dello sport cittadino. Dicevamo due livelli. Il primo destinato a contenere la parte più commerciale con palestre, spa, centro medico, bar e ristoranti e spazi comunque sempre dedicati all’attività sportiva. Al secondo tutto quello che serve per godersi decentemente una partita di pallone: dai 12 ai 15mila posti sugli spalti, spogliatoi per squadre, arbitri e squadra giovanile, sky box, aree hospitality. Insomma, un impianto all’avanguardia, interamente coperto. Tutto bellissimo, ma è da oggi che parte la vera sfida che, se non ci saranno intoppi, potrebbe portare tra due anni Rimini ad avere quello stadio che attende da una vita. La strada dell’iter amministrativo, quella che pubblico e privato percorreranno a braccetto, sarà lunga e magari anche piena di ostacoli. Lo sa bene Sadegholvaad che per questo tiene nel cassetto (seppur per ora congelato) il piano che prevede interventi per riqualificare l’attuale stadio.

Ciuffarella e i suoi ora avranno tre mesi di tempo per presentare all’amministrazione il progetto completo. E solo dopo aver ricevuto il via libera in consiglio comunale, verrà pubblicato un bando internazionale aperto a chiunque voglia partecipare alla gara che avrà come traguardo il ‘Neri’. Bando nel quale sarà inclusa una gestione pluriennale (da qualche parte i 30 milioni, o giù di lì, investiti dovranno rientrare nelle tasche del Fondo ‘10Stadi’ pronto a finanziare l’operazione) dell’impianto sul modello del project financing (lo stesso utilizzato per il nuovo Mercato coperto, per intenderci). Apertura delle buste, aggiudicazione e partenza dei lavori. Non succede, ma se succede...