Odiséa, in viaggio con Ulisse e Tonino Guerra

Stasera alle 21.30 all’ex cinema Astoria lo spettacolo con Roberto Magnani: "Lavorando sul tono di voce, si arriva all’essenza della lettura"

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Era quasi inevitabile che nel suo lungo percorrere e ricercare il campo della poesia, Tonino Guerra si disponesse accanto al fuoco a parlare con Ulisse; non con l’epico sterminatore di troiani, ma con il pellegrino stravolto e affaticato del mare. E Tonino Guerra era uno sperimentatore dell’esistenza, sollecitato a trafugare la sua anima da un linguaggio all’altro. A nascondersi e a rivelarsi. A tutto questo si ispira la serata di "Lettura selvatica" a Rimini. Di scena alle 21.30 Roberto Magnani, attore romagnolo del teatro delle Albe, tra i più talentuosi dell’ultimo decennio che nel foyer dell’ex cinema Astoria di Rimini porterà "Odiséa" di Tonino Guerra. Una lettura degli 8 canti più suggestivi dell’opera e una luce proveniente dal leggio, unico elemento scenico, impreziosita da alcuni interventi musicali tratti dalle Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach, interpretate dalla fisarmonica di Stefan Hussong.

Magnani come nasce questa "lettura"?

"Tredici anni fa ero ospite in Sardegna di ’Settembre dei poeti’, una bella rassegna letteraria nata per omaggiare Raffaello Baldini. Così è nata dall’esigenza di uno scavo quotidiano nella poesia e dalla voglia di affinare l’uso del dialetto come lingua di scena".

Il dialetto non propriamente Santarcangiolese.

"Non potendo utilizzare il santarcangiolese di Guerra, abbiamo compiuto un doppio-triplo salto mortale. Abbiamo chiesto a Giuseppe Bellosi, poeta raffinato e importante studioso delle tradizioni di Romagna, la sua versione in fusignanese, a cui poi abbiamo apportato alcune piccole modifiche per adattarlo al dialetto di Castiglione di Ravenna, mio paese di origine".

Mantenendo le le caratteristiche di una lettura e dando risalto alla voce.

"In questo spettacolo il tono della voce determina le caratteristiche dei personaggi. A Penelope la voce con una certa tonalità piegata, a Polifemo la voce gutturale e potente, poi a Circe e agli altri personaggi. Lavorando sul tono di voce, attraverso il suono, si arriva all’essenza della lettura".

C’è un leggio.

"E l’attore legge facendosi voce narrante, impersonando di volta in volta la voce del narratore, del protagonista e di tutti i personaggi che Ulisse incontra lungo il viaggio".

r. c.