Pale eoliche per l’energia pulita Mega impianto sul mare di Rimini

Il progetto di Energia wind è al vaglio del ministero delle Infrastrutture, la potenza complessiva è di 330 Mw L’area interessata è di 114 km quadrati, coinvolti anche i territori di Riccione, Misano e Cattolica

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Il grande parco eolico nel mare Adriatico, davanti alle coste della riviera riminese, ha mosso i primi passi con la domanda di concessione demaniale inoltrata al ministero competente. Le attenzioni sul parco eolico offshore, ovvero in mare aperto, si erano accese nell’autunno scorso dopo anni di silenzi. Circa sette anni fa nel riminese si cominciava a parlare della possibilità di realizzare una simile opera, ma le difficoltà amministrative non sono mai mancate. Difficile pertanto dire quando potrà avvenire la posa della prima pala davanti alla spiaggia di Rimini. "In questo momento si è nella fase della richiesta posta al ministero per la concessone dell’area demaniale" precisa Alberto Rossini nello staff del presidente della Provincia, ente che sta seguendo le fasi autorizzative della ‘centrale eolica offshore Rimini’. Il ministero delle infrastrutture e trasporti non sarà l’unico a essere coinvolto. "Con questa fase se ne aprirà una seconda con il ministero dell’ambiente per la necessaria valutazione di impatto ambientale. Si tratta di procedure che di norma richiedono tempo, difficile pertanto dire se e quando potrà essere realizzata l’opera. Devo comunque dire che la, società che ha presentato il progetto appare ben motivata". Stiamo parlando di Energia Wind 2020 srl, con sede legale a Breno in provincia di Brescia. La società ha organizzato con Provincia e Comune un convegno in dicembre per presentare il progetto e le opportunità del parco eolico in mare. Il progetto si estenderebbe su un’area di 114 chilometri quadrati a una distanza minima dalla costa riminese di circa 10 chilometri. La potenza complessiva sarebbe di 330 MW. Si tratta di un valore importante realizzabile grazie a ben 59 aerogeneratori con potenze singole molto alte. I piloni che dovrebbero sorreggere la turbina con le pale sarebbero alti 35 metri con un diametro di poco inferiore ai 5 metri. Per collegarsi alla costa sarebbe necessario sviluppare una rete elettrica sottomarina di 20 chilometri. La gestione del parco eolico verrebbe garantita da due piattaforme in acciaio circolari di 40 metri di diametro capaci di ospitare le due stazioni di trasformazione elettrica. Da queste piattaforme partirebbero le due condotte elettriche sottomarine che diventerebbero una sola a 9 chilometri dalla riva. L’unica condotta toccherebbe terra a Bellariva di Rimini, a sud del nuovo circo velico di Bellariva all’altezza dei bagni 98 e 99.

Andrea Oliva