Rimini, lungomare assediato dai pallinari. In trasferta da Londra e Parigi

Nella rete finiscono soprattutto i giovani: la denuncia di una mamma

Pallinari in azione (Petrangeli)

Pallinari in azione (Petrangeli)

Rimini, 8 luglio 2018 - Una calata di pallinari mai vista prima. ‘Batterie’ nuove di zecca, in gran parte formate da romeni. Ma la novità di quest’anno è che molti di questi sono arrivati da Londra e da Parigi. Là vivono e lavorano, qui la trasferta per mettere a segno i colpi con i turisti e poi tornare a casa con il gruzzolo. La Polizia municipale ha già cominciato i blitz, ma sloggiarli è tutt’altro che facile. E c’è già stata una rissa tra russi e romeni per la spartizione del territorio.

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I gruppi sono formati da almeno una decina di persone, in qualche caso intere famiglie con tanto di bambini al seguito. Sono posizionati su tutto il tratto che da piazzale Kennedy va fino a Miramare, dove si contano oltre dieci ‘batterie’ che fanno 100-120 persone. Prediligono le zone più in ombra, pezzi di marciapiede da dove si può avere una visuale nei due sensi. Le ‘sentinelle’ vengono infatti piazzate sia a destra che a sinistra del ‘teatro’, così da vedere per tempo l’arrivo delle forze dell’ordine e dare il tempo di sbaraccare. All’occorrenza, dicono, fanno fisicamente scudo tra le divise e il giocatore, in modo che possa scappare. La divisione del territorio tra i pallinari avviene in genere quasi naturalmente, anche se qualche giorno fa si è scatenata una piccola rissa tra romeni e russi che volevano entrambi quel pezzo di strada. Fanalino di coda sono i napoletani, i ‘vecchi’ del mestiere. A differenza degli stranieri che stanno in zona 15-20 giorni per poi darsi il cambio con altri colleghi, gli italiani sono sempre gli stessi. I ‘tavoli’ aprono in tarda mattina e verso le sei del pomeriggio.

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La strategia con cui agiscono non cambia mai. C’è il ‘battitore’, ovvero il più abile del gruppo che muove le tre carte, le tre campanelle o i tre elastici, a seconda della fantasia dei truffatori. Intorno i complici, e qui spesso entrano in azione le donne con i bambini, che puntano e vincono, così da convincere gli ignari turisti che si gioca pulito. Questi si buttano, convinti di avere la meglio, senza immaginare che il gioco è organizzato per spillare loro quanti più soldi possibile. Non hanno alcuna speranza di vincere, ma nonostante i pallinari siano ormai vecchi come il mondo, la gente continua a cascarci: c’è chi si perde in cinque minuti fino a 500 euro. Le vittime più frequenti sono i giovani, anche minorenni. E proprio la madre di uno di questi ha sporto denuncia, dopo che il figlioletto aveva perso un bel po’ di quattrini.

La guerra alle tre carte, tanto invocata da commercianti e ristoratori, sembra però essere persa in partenza. Le forze dell’ordine possono soprattutto disturbare il lavoro dei truffatori, gli agenti della Polizia municipale hanno già messo a segno parecchi interventi e hanno fatto decine di verbali. L’organizzatore del gioco viene multato di mille euro, 50 il cliente, così come da Regolamento di polizia urbana. Ma i primi non pagano mai, a meno che non si tratti di romeni residenti sul territorio italiano. In quel caso preferiscono pagare la multa per non avere grane più grosse.