Parco eolico col vento in poppa Il ministro: "Governo favorevole"

Pichetto Fratin in visita a Ecomondo: "Puntiamo sulle rinnovabili per avere energia pulita. La distanza dalla costa? Valuteranno gli organi competenti, tempi celeri per il via libera ai progetti"

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di Giuseppe Catapano

"Favorevole". Gilberto Pichetto Fratin lo dice più volte. E non lascia spazio a interpretazioni: il parco eolico in mare al largo della costa riminese si deve fare. Quando e come, si vedrà. Ma la posizione del ministro dell’Ambiente, ribadita nel corso della sua visita a Ecomondo, è chiara. "Sono favorevole all’eolico offshore e al fotovoltaico. Lo sono io come ministro, così come lo è il governo. Totalmente. Poi ci saranno tutte le valutazioni di impatto ambientale". Quelle che di fatto dovranno sciogliere i dubbi sul progetto. Uno su tutti, la distanza dell’impianto dalla costa. Nei giorni scorsi il Comune di Rimini ha inviato al ministero le proprie osservazioni. Chiedendo di allontanare il più possibile le pale dal litorale, oltre le 9,5 miglia previste dall’ipotesi presentata da Energia Wind, la società che intende realizzare la centrale. "Ci sarà la conferenza dei servizi, gli organi competenti valuteranno e si esprimeranno anche sul superamento dei vincoli che vengono evidenziati". Si punta sulle rinnovabili, dunque. La strada è tracciata. "Dobbiamo passare dal carbone, dal petrolio e dal gas, vettore transitorio, al fotovoltaico, all’eolico, all’idrico. E anche al nucleare. Abbiamo bisogno di energia pulita".

Accelerare la transizione ecologica è un obiettivo di questo governo. E allora servono un taglio alla burocrazia e decisioni rapide. Per quanto riguarda l’eolico, i sindaci della provincia di Rimini hanno detto di sì alle pale in mare purché venga annullato l’impatto visivo. "L’impegno – l’analisi di Pichetto Fratin – è per una valutazione dei progetti in tempi celeri. Con il decreto appena approvato ho quasi raddoppiato i membri della commissione Via, da 40 a 70". Anche con l’obiettivo di "autorizzare entro cinque-sei anni 70-80 gigawatt da fonti rinnovabili". Mentre, sulle comunità energetiche, "gli uffici lavorano a spron battuto sul decreto e spero in una risposta nei prossimi giorni". Per il ministro dell’Ambiente "bisogna fare uso di tutti gli strumenti tecnologici per arrivare ad avere aria ed energia pulite". Un concetto ribadito proprio a Ecomondo, rassegna che mette in vetrina la tecnologia al servizio dell’ambiente. Tanto che Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg, parla di "sfide piene di suggestioni", di "responsabilità nell’affrontare problemi nuovi". E di "relazioni decisive" con il ministero dell’Ambiente. Che ha ancha un’altra questione da affrontare. Quella delle trivelle. "Nel decreto sull’energia, oltre a bollette e 110% abbiamo inserito l’articolo sulla ripresa della produzione di gas nazionale", la conferma di Pichetto Fratin. Fisiologico che ci siano "posizioni diverse (Zaia, governatore del Veneto, si è detto contrario, ndr). Ma parliamo di qualcosa che è già stato ampiamente verificato con degli studi. E la norma prevede in modo chiaro che debbano esserci le opportune garanzie di sicurezza". Lo scenario attuale è quello di "una guerra economica: siamo in difficoltà nel fornire energia sufficiente e servono tutti gli strumenti possibili, leciti e sicuri". Come il parco eolico in mare.