"Parco eolico, il percorso è ancora lungo"

Il presidente della Provincia, Riziero Santi: "Da chiarire la ricaduta per il nostro territorio in termini di energia prodotta"

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Settecento gigawatt l’anno, un terzo del consumo di elettricità dell’intera area riminese. E 150 posti di lavoro tra diretti e indotto, 50 dei quali permanenti. La capacità di muovere un miliardo di investimenti sul territorio. Sono alcune stime riguardo al progetto di parco eolico in mare presentate da Energia Wind 2020. "Numeri di tutto rispetto – attacca il presidente della Provincia, Riziero Santi, dove uno staff sta seguendo le fasi autorizzative della centrale eolica offshore - a fronte dei quali però per noi resta da sciogliere una questione fondamentale. Insieme a quella dell’impatto ambientale, su cui si esprimerà il ministero per l’Ambiente. Cioè la ricaduta per la nostra provincia in termini di energia prodotta". Santi si riferisce al fatto che le normative attuali non prevedono una distribuzione privilegiata per il territorio che accetta di installare un parco eolico in mare. No golden share energetica, no party. "E’ condizione fondamentale per noi avere una ricaduta importante sul nostro territorio dell’energia prodotta dal vento", chiosa Santi, che pure rimarca l’importanza di ridurre il consumo di energie fossili (petrolio e derivati). L’intervento è lodevole da punto di vista della svolta verso le energie rinnovabili, ma ha un forte impatto ambientale: Un’area di 115 chilometri quadrati a una distanza minima di 10 chilometri dalla costa; ben 59 aerogeneratori con potenze singole elevatissime. Pilone alti 35 metri, con pale di diametro intorno ai 5 metri. Più il collegamento con la costa, una rete elettrica sottomarina, da sviluppare, di 20 chilometri. Sempre sottomarine le due piattaforme circolari in acciaio di 40 metri di diametro, che ospiteranno due stazioni di trasformazione elettrica. Il progetto, latente da sette aanni, è ai primi passi concreti: Energia Wind ha organizzato con Provincia e Comune un convegno lo scorso dicembre per presentarlo. La condotta toccherebbe terra a Bellariva, all’altezza dei bagni 98 e 99. "La Provincia è da sempre attenta ed interessata al tema delle energie rinnovabili ed a specifici interventi sull’eolico – recita una nota - nella convinzione che la produzione di energia da fonti rinnovabili non possa essere solo uno slogan". Per misurare la ‘produttività’ della zona prescelta è stato installato un anemometro, misuratore del vento, sulla piattaforma Azalea di gestione dell’Eni. I dati sono stati studiati dal Dipartimento di Ingegneria e fisica dell’Università di Bologna. in Europa dell’eolico in mare. Sarà in sede di conferenza di servizi che gli enti locali e la Regione rilasceranno il proprio parere. Il progetto prevede anche la "costituzione di aree per la riproduzione e crescita della fauna ittica, tartarughe, mammiferi marini… la creazione di habitat artificiali e nuove aree di deposizione delle uova di pesci e fauna ittica".

Mario Gradara