Piazzetta delle Erbe: stangata per il Comune

Cattolica, dopo anni il Tar ha messo fine alla battaglia legale. L’amministrazione comunale dovrà sborsare quasi 400mila euro

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Una tegola su Palazzo Mancini: il Consiglio Comunale di Cattolica, nel corso dell’ultima seduta, ha votato la delibera riguardante un debito fuori bilancio pari a 384.490 euro. È il frutto di una sentenza del Tar che ha visto soccombere il Comune di Cattolica per una causa su piazzetta delle Erbe, area al centro di un braccio di ferro tra amministrazione comunale e privati.

"L’area – ha spiegato durante la commissione dei giorni scorsi Claudia Gabellini, assessore al Patrimonio – è oggetto di interesse pubblico dagli anni Sessanta, in quanto ha una notevole rilevanza archeologica. Era stato posto un vincolo di tutela, e utilizzata come piazzetta mercato. Nel 1979 era stata disposta l’occupazione ed esproprio con un’ opera di sistemazione della piazza. Esproprio impugnato, una prima sentenza degli anni Novanta aveva avuto esito sfavorevole per Cattolica. Poi due transazioni tra Comune e società proprietaria del terreno: le due transazioni nel 2007 e 2009 in parte avevano superato la sentenza sfavorevole del Comune. Ma di fatto questi accordi non sono mai stati eseguiti. Il privato ha fatto un nuovo ricorso al Tar, con sentenza del 2021, nuovamente sfavorevole per l’amministrazione comunale. I giudici si sono pronunciati accogliendo le richieste della società ricorrente, in particolare lo scioglimento degli accordi transattivi in base ai quali veniva permesso al Comune di mantenere la proprietà dell’ area e condannava il Comune a restituire il bene".

"La sentenza – prosegue l’assessore Gabellini – ha stabilito di valutare di restituire l’area al ricorrente o di acquisirla, e prevedere una proposta di liquidazione del danno da illegittima occupazione. È stata fatta una valutazione immobiliare dell’area da un ingegnere scelto dal Comune. Con questa delibera si andrà a riconoscere il pagamento di 384.490 euro quale indennizzo per l’indebita occupazione avvenuta nel corso degli anni".

"Oltre al riconoscimento dell’indebita occupazione, il Consiglio Comunale – ha sottolineato il dirigente Baldino Gaddi – è stato chiamato a votare un indennizzo al trattenimento dell’area; la norma stabilisce le modalità di determinazione dell’indennizzo, quantificato in 185mila euro. La delibera è soggetta ad una condizione sospensiva rappresentata dalla verifica dei diritti sull’area. Sarà mia cura affidare un incarico specifico di natura catastale per verificare l’ effettivo diritto sull’area da parte dell’attore risultato vincitore nel primo grado di giudizio"