Rimini, piromane lavorava in tribunale a fianco dei giudici

Clamorosa svista: era stato condannato per spaccio

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Rimini, 18 settembre 2018 - Da spacciatore a piromane con un lavoro in tribunale. Ma la carriera di un 51enne riminese è tornata al punto di partenza, con il suo arresto proprio per l’incendio doloso ‘per vendetta’ dello scooter del suo vicino di casa, una settimana fa a Viserba. Un arresto che ha provocato lo sconcerto generale di chi aveva lavorato accanto a lui, senza sapere nulla del suo passato. Il protagonista di questa vicenda, per quattro anni, fino al giugno scorso, è stato, infatti, a contatto delle pratiche più delicate del tribunale, quelle top secret che passano dall’ufficio dei giudici per le indagini preliminari. Senza che nessuno dei suoi colleghi o dei giudici fosse a conoscenza del suo ingombrante passato. Con la carenza cronica d’organico i lavoratori, affidati in prova ai servizi sociali tramite cooperative, sono di grande aiuto negli uffici pubblici. Ma lui, riminese di 51 anni, in tribunale e tanto meno negli uffici del gip, non ci sarebbe mai dovuto essere. Sulla sua testa pende, infatti, un’interdizione perpetua dai pubblici uffici oltre ad una vecchissima condanna, in parte cancellata dall’indulto, per spaccio di sostanze stupefacenti. La cooperativa, che aveva in carico l’uomo per l’affidamento in prova, non avrebbe controllato bene la sua fedina penale.

Così, grazie ad un accordo siglato negli anni scorsi, con l’allora presidente del tribunale Rossella Talia, il 51enne riminese, un passato come tossicodipendente e in cura al Sert, era stato collocato negli uffici al secondo piano del tribunale, quelli riservati ai giudici per le udienze preliminari, per sopperire alle croniche carenze di organico. Insomma, il riminese fotocopiava documenti rendendosi utile nello svolgimento quotidiano nella complessa macchina della giustizia italiana. Un ruolo però che non avrebbe potuto svolgere nonostante l’affidamento in prova ai servizi sociali: ovunque, ma non in tribunale o in un altro pubblico ufficio. Per anni in troppi si sono dimenticati di controllare quello che era stato il suo passato giudiziario. E fino a giugno è restato al suo posto, al lavoro, in tribunale. Ma pochi giorni fa, fra lo sconcerto generale, il suo nome è tornato sulla bocca di tutti i colleghi: il 51enne era stato arrestato dai carabinieri per essere stato sorpreso dopo aver dato fuoco allo scooter di un vicino di casa.

«Mi ha tolto la corrente elettrica», aveva tentato di giustificarsi con i militari dell’Arma mentre lo ammanettavano dopo aver trovato nella sua abitazione stracci ancora intrisi di alcol. E venerdì il 51enne, che vive con l’anziana madre, sarà sottoposto all’incidente probatorio che dovrà stabilire la sua capacità di intendere e volere.

L’uomo si ritroverà davanti molte persone con le quali ha collaborato. Stavolta però come indagato e non più come collega.