Poliziotto travolto da un’auto pirata

Brutta disavventura per Tiziano Scarpellini mentre era in vacanza alle Canarie

Tiziano Scarpellini, il poliziotto travolto

Tiziano Scarpellini, il poliziotto travolto

Rimini, 22 marzo 2019 - Era partito con l’intenzione di fare qualche giorno al caldo, tra mare e lunghi giri in bicicletta. Ma la vacanza a Tenerife per Tiziano Scarpellini, l’ex segretario del Sap (il sindacato autonomo di polizia) è finita con un braccio rotto dopo l’incidente provocato da un’auto pirata. O meglio: il suo investitore all’inizio si è fermato per soccorrerlo, ma poi è fuggito. A raccontare la disavventura è lo stesso santarcangiolese, rientrato dalle Canarie qualche giorno fa.

«L’incidente è avvenuto durante il terzo giorno della vacanza – dice Scarpellini – Ero andato a fare un giro in bici con gli amici, loro hanno voluto allungare il percorso e proseguire mentre io avevo deciso di rientrare, perché sentivo un po’ di dolori alla schiena. Mentre pedalavo lungo una strada piuttosto isolata, all’improvviso sono stato tamponato da dietro da un’auto». Un impatto violentissimo, con Scarpellini che è volato per una decina di metri sull’asfalto. «Ho capito subito che il braccio si era rotto. L’uomo alla guida è sceso per soccorrermi, o almeno così mi ha detto, e si è offerto di accompagnarmi». Caricata la bici, Scarpellini gli ha chiesto di portarlo nella località di El Medano, dove «ho un’amica di Santarcangelo che gestisce un’attività e sapevo che poteva aiutarmi». Una volta arrivati sul posto, «appena sono sceso e abbiamo scaricato anche la bici, l’investitore si è allontanato con la scusa di trovare un parcheggio». Invece, una volta risalito in auto, l’uomo si è dato alla fuga.

«Per fortuna avevo preso il numero di targa. Così, il giorno dopo quello passato in ospedale (dove gli hanno ingessato il braccio destro per la rottura del radio) ho presentato la denuncia alla polizia di Tenerife». La macchina è risultata di proprietà di un’altra persona: «Quello che era alla guida è probabilmente un familiare». Vacanza rovinata, «e tanti saluti alla bicicletta per diverse settimane». Ma il finale sorprendente si è verificato l’ultimo giorno, all’aeroporto di Tenerife. «Eravamo da poco arrivati quando ho riconosciuto il mio investitore. Lavorava lì, era uno degli addetti allo scalo. L’ho rincorso, c’è stata anche una breve colluttazione poi lui è riuscito a scappare». Ma «adesso l’investitore se la dovrà vedere con i miei avvocati».