Covid Rimini, prima dose e poi positiva: "La mia odissea senza il Green pass"

Sara Paganelli è un’operatrice socio-sanitaria: il suo certificato è scaduto e non è stato rinnovato. "Nello stesso ospedale in cui lavoro ogni giorno, non posso accompagnare mio figlio a una visita"

Sara Paganelli è un’operatrice socio-sanitaria: il suo Green pass è scaduto a luglio

Sara Paganelli è un’operatrice socio-sanitaria: il suo Green pass è scaduto a luglio

Rimini, 4 settembre 2021 - Parla di "assurdità" e di "cortocircuito burocratico". Sara Paganelli è un’operatrice socio-sanitaria, impegnata all’ospedale di Rimini. È risultata positiva al Covid lo scorso gennaio, dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino. Il suo Green pass, valido sei mesi dall’accertata positività, è scaduto a luglio. Ecco il paradosso: la donna lavora ogni giorno all’Infermi, ma nello stesso ospedale non può accompagnare il figlio – a meno che non si sottoponga al tampone – a fare una visita. Le linee guida Aifa stabiliscono che chi ha contratto il Covid non deve fare la seconda do se.

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Ha provato a chiedere spiegazioni? "Certo. Ma non ho mai ricevuto una risposta esaustiva. Ho solo capito che c’è un ‘vuoto’, una situazione non chiarita: è quella che riguarda chi, come me, ha avuto il Covid dopo la prima dose. Non poche persone". Un passo indietro: quando le hanno mandato il Green pass? "A giugno, con scadenza 20 luglio. Il 7 gennaio avevo cominciato il ciclo vaccinale, poi il 21 sono risultata positiva al tampone molecolare diventando non idonea alla seconda dose. Quindi adesso mi ritrovo con il certificato verde scaduto e ad affrontare tutti i problemi che ne derivano. E non sono certo una no vax". A chi si è rivolta? "Prima alla medicina del lavoro, poi all’ufficio vaccinazione. Ho anche provato a prenotare nuovamento il vaccino, a fine luglio. L’ho fatto più che altro per capire cosa fare, per provare a ottenere qualche risposta". E l’ha ottenuta? "Alla fine non sono stata vaccinata nuovamente, ma mi è stato cambiato il certificato vaccinale con la dicitura ’immunità da malattia naturale’. Ero convinta che mi sarebbe arrivato un nuovo Green pass, invece nulla". E ha ricominciato a chiedere spiegazioni. "Ho parlato anche con il dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl Romagna. Mi è stato riferito che la questione è di competenza ministeriale. Insomma, mi è stato consigliato di contattare direttamente il ministero". L’ha fatto? "Certo, mai avuto risposta. Lavoro in ospedale, non posso accompagnare mio figlio a una visita perché sprovvista di Green pass. Non posso andare in mensa. È un paradosso. A ottobre ognuno dei miei figli, minorenni, ha una visita medica in programma. Devo sottopormi a più tamponi nel giro di pochi giorni?". L’estensione della durata del Green pass a 12 mesi per tutti potrebbe aiutarla a uscire dall’impasse. "Me lo auguro. Io e altri colleghi nella mia stessa situazione non abbiamo la certificazione verde non per nostra volontà, ma per problemi burocratici o per un vuoto normativo. Mi appello al ministero: ci venga detto come fare per trovare una soluzione"