"Profughi a scuola, ci servono aule e insegnanti"

Tra due mesi si tornerà sui banchi. E a mettere lo zaino in spalla, insieme agli studenti riminesi, saranno anche i ragazzi e le ragazze ucraine arrivati a Rimini in fuga dalla guerra. Argomento, questo, di cui ieri il vicesindaca del comune di Rimini, Chiara Bellini, ha parlato con Paola Salomoni, assessore della Regione Emilia Romagna alla scuola. "Difficile in questo momento – dicono da Palazzo Garampi – fare proiezioni sul numero di studenti che saranno presenti a settembre. Se i numeri resteranno quelli attuali (circa 700) sarà ovviamente necessario reperire spazi, docenti e personale ausiliario, oltre al potenziamento dei servizi aggiuntivi a partire dalla mensa e dal trasporto scolastico. Uno sforzo straordinario che le amministrazioni locali potranno sostenere in maniera efficace, solo se sostenuto dallo Stato italiano". "Abbiamo chiesto e ottenuto un confronto con la Regione – dice il vicesindaco – L’incontro si è concluso con l’impegno di sollecitare l’emergenza congiuntamente a tutti i livelli istituzionali, con particolare riguardo allo Stato. Nel frattempo il Comune continua a collaborare con la comunità ucraina per fornire informazioni istituzionali riguardo le procedure di iscrizione alle scuole e conoscere più dettagliatamente i numeri e i nominativi dei minori ucraini presenti sul territorio soggetti ad obbligo scolastico. Nominativi che stiamo inviando alle scuole".