Prolungamento del molo: "Nessuna erosione"

L’ingegnere Alessandro Mancinelli spiega come saranno eseguiti i lavori sulle spiagge nella zona a nord del porto di Bellaria

Ci sono bagnini della zona nord di Bellaria preoccupati dalla possibilità che il prolungamento di 80 metri del molo di levante provochi l’erosione e il restringimento delle spiagge, già in molti tratti piccole. Cosa può dire a riguardo? "Quando veniamo interpellati rispetto a un problema di sicurezza marina da risolvere – attacca l’ingegner Alessandro Mancinelli, grande esperto di porti con numerosi interventi realizzati in particolare in Adriatico -, con lavori da mettere in atto in un porto, la nostra prima preoccupazione riguarda sempre la verifica della possibile erosione". Che tipo di valutazioni, nello specifico caso della messa in sicurezza del porto di Bellaria Igea Marina, avete fatto? "Intanto devo premettere che questo tipo di preoccupazioni e attenzioni non sono state ovviamente, per quel che concerne questo intervento, solo di noi progettisti, ma anche di Ministero per l’Ambiente e della Regione Emilia Romagna". Istituzioni con le quali vi siete confrontati in più riprese... "Assolutamente sì. Abbiamo svolto due Conferenze dei servizi, con tutti gli enti coinvolti, in occasione delle quali abbiamo discusso e verificato in merito al possibile rischio erosione. Che è stato escluso". Visto che avete avuto il via libera al prolungamento di 80 metri del molo di levante, quello lato Igea Marina, l’esito per così dire è... nei fatti. Ma quali indicazioni o prescrizioni avete avuto, legate all’autorizzazione per l’intervento? "Anzitutto il fatto che nell’intervento noi non usciamo fuori dal profilo degli scogli già esistenti, è un elemento di fondamentale importanza. Ciò detto c’è, collegato all’opera, un piano di monitoraggio costante del profilo della costa a nord del porto, che da un lato prevede verifiche puntuali nel corso dei lavori. E prosegue per due anni dopo la conclusione degli stessi lavori".

Come noto l’intervento è slittato a dopo l’estate. Alla gara di appalto, nei mesi scorsi, hanno partecipato due ditte, e ha vinto la Menucci Aldo srl. L’intervento è atteso (e invocato da pescatori e diportisti) da anni: il portocanale in occasione di burrasche e mareggiate diventa una trappola pericolosa, mettendo a rischio l’incolumità di chi opera, e la sicurezza delle imbarcazioni. Nell’ultimo anno ne sono affondate diverse, in occasione dei vari eventi meteorologici estremi registrati. Il costo dell’opera supera i 2,3 milioni di euro (dei quali 850mila da finanziamenti regionali). Cresciuto rispetto alle previsioni iniziali, di due anni fa, che si attestavano sui due milioni. Nei mesi scorsi il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Danilo Lombardi, aveva chiesto, prima di avviare il cantiere, di svolgere ulteriori verifiche preventive. Non è stato ritenuto necessario.

Mario Gradara