Proroghe e rabbia in spiaggia: "Siamo delusi dal governo. Indennizzi, una presa in giro"

Lo spostamento del termine delle concessioni al settembre 2027 non convince i bagnini. Casadei, Oasi: "Tutte le imprese hanno un valore ma non quelle nostre, perché?".

Proroghe e rabbia in spiaggia: "Siamo delusi dal governo. Indennizzi, una presa in giro"

Diego Casadei

Delusi, arrabbiati, traditi. I bagnini salvano ben poco del decreto che pone i bandi per i rinnovi delle concessioni balneari entro il 2027, o addirittura al 2028. "Uno schiaffo per i bagnini - dice un arrabbiato Mauro Vanni presidente di Confartigianato imprese balneari -. Questo governo ha prodotto un risultato peggiore di quelli dei governi precedenti. Ci spacciano la proroga delle concessioni, ormai inevitabile, come un buon risultato, mentre non tutelano le imprese. Come indennizzo non ci arriverà nulla. Avevamo chiesto che fosse il valore d’impresa a essere considerato, ma non l’hanno minimamente fatto. Ci hanno sacrificato sull’altare dell’Europa. E’ una presa in giro. Speriamo che nel percorso parlamentare del decreto si possa cambiare qualcosa".

In spiaggia si mastica amaro e si fa il conto alla rovescia prima dei bandi. Per il governo andranno fatti entro il 2027, ma i Comuni potrebbero anticipare, e in riviera l’orientamento è questo. "Abbiamo affidato il provvedimento ai nostri legali - fa eco Diego Casadei presidente di Oasi Balneari -. Vanni chiariti vari aspetti, ma ci sono elementi che non ci possono trovare soddisfatti. Ogni impresa ha diritto a vedersi riconosciuto il proprio valore, tutte tranne quelle de bagnini, non capiamo il perché. Arriveranno indennizzi per quanto non ammortizzato negli ultimi cinque anni, dunque poco o nulla. Ed infine l’aumento dei canoni su cui vorremmo avere chiarimenti". Legacoop regionale, che raccoglie le cooperative sulla costa, è chiara nel definire il decreto "un passo indietro rispetto alla legge 118/2022 del governo Draghi. Siamo preoccupati dalla riduzione pressoché totale degli indennizzi, senza considerare il valore dell’impresa come invece previsto nel decreto Draghi". Per Legacoop si pone anche un problema di tenuta del decreto. "Quali sono le garanzie affinché la proroga al 2027 non sia facilmente impugnabile come quelle precedenti?". Ed anche: "Quali sono le indicazioni sul numero delle concessioni possibili per concorrente?" altro elemento caro ai bagnini per evitare di confrontarsi con potenti cordate di imprenditori o società con ampie disponibilità economiche. "Siamo rimasti profondamente delusi - ribatte Riccardo Ripa per il Sib Confcommercio -. Siamo sconcertati per le promesse disattese dalla politica. Il rischio è che venga snaturato il modello di turismo attrezzato italiano, quel marchio, il made in Italy, che speravamo venisse tutelato maggiormente".

Andrea Oliva