Quattrocento tabaccai pronti allo sciopero

Il presidente Giorgio Dobori chiede, come la Federazione nazionale, che si elimini l’obbligo del Green pass

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Anche i 400 tabaccai del Rimiunese, 160 a Rimini, sono pronti allo sciopero contro l’obbligodel Green pass per chi entra nelle loro attività, a partire dal primo febbraio. "Se il prossimo incontro con il Sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, dovesse concludersi con un nulla di fatto, i tabaccai abbasseranno le serrande", spiegano i vertici nazionali della categoria, presieduta sul territorio da Giorgio Dobori. "Abbiamo avviato una trattativa con il Governo – dice il presidente nazionale della Federaziobe tabaccai, Giovanni Risso –. Capiamo l’importanza del Green pass come ostacolo al diffondersi dei contagi e, soprattutto, come stimolo alla vaccinazione anche per i più recalcitranti. Non ne facciamo una questione di principio ma di buonsenso".

"Buonsenso – aggiunge Risso – perché in tabaccheria entrano 13 milioni di italiani al giorno non solo per comprare le sigarette ma, soprattutto, per pagare le bollette, ritirare un pacco o comprare i biglietti dei bus locali. Clienti che già ora, con le regole attuali e date le ridotte dimensioni delle tabaccherie italiane, entrano uno alla volta, rispettando pazientemente il proprio turno. Come si può non immaginare il caos che l’obbligo di controllo del Green pass porterà? Come si può non vedere che piuttosto che fare la fila per acquistare un pacchetto di sigarette legali ci si rivolgerà al mercato clandestino, in mano a chi certamente non è interessato al possesso del Green pass?" "Le tabaccherie sono negozi di vicinato – aggiunge Dobori – presidiano il territorio su cui sono storicamente radicate ed i tabaccai tutti hanno assicurato, pur nell’infuriare della pandemia, durante il lockdown, servizi essenziali per tutti i cittadini".