"È inammissibile che da un giorno all’altro dei lavoratori perdano l’occupazione fonte di sostentamento per se stessi e per le proprie famiglie". È Massimo Bellini, segretario generale della Filt Cgil Rimini, a intervenire a spada tratta in difesa dei rider della Glovo, in forte difficoltà dopo la parziale sospensione degli ordinativi da parte di uno dei loro principali clienti (che come azienda privata ne ha ovviamente diritto). "Succede – prosegue Bellini – quando un’azienda come McDonald’s appalta il servizio di delivery a una startup per la quale lavorano dei corrieri, i rider, che svolgono la loro attività senza alcun tipo di tutela contrattuale. In assenza di obblighi McDonald’s da un giorno all’altro può decidere a chi affidare le proprie consegne, e questo ha fatto al punto di ristoro delle Befane". La Cgil ricostruisce la vicenda: "Prima a dividersi il servizio erano due startup, Just Eat e Glovo ma, per ragioni ancora da definire precisamente, Glovo con la sua cinquantina di corrieri è stata estromessa".
"La confusione nasce da un’incertezza: se i corrieri sono da considerare lavoratori autonomi o subordinati. Noi sosteniamo sia lavoro subordinato cui vanno applicate le coperture assicurative e previdenziali previste dalla legge e dal contratto nazionale della logistica, consentendo di non esporre più lavoratori e imprese a situazioni ambigue e alla completa assenza di tutele. Purtroppo, gran parte delle startup del settore, tra cui anche Glovo, non applicano questo contratto, preferendo che i corrieri mantengano la partita Iva e McDonald’s è ad oggi autorizzata ad appaltare il servizio a chi vuole". "Tutto ciò – conclude Bellini – per dire che il percorso per il riconoscimento del lavoro dei corrieri come lavoratori subordinati sta procedendo, pur con tutte le resistenze da parte datoriale, ma serve maggiore consapevolezza dei propri diritti da parte dei lavoratori, che come Filt Cigl siamo pronti a rappresentare".
m. gra.