Riecco il capriolo, chiuso il parco: "Ora basta, l’animale va catturato"

Diverse persone aggredite, pugno duro della sindaca. Pari (Cetacea): "Va preso e portato altrove"

Riecco il capriolo, chiuso il parco: "Ora basta, l’animale va catturato"

Riecco il capriolo, chiuso il parco: "Ora basta, l’animale va catturato"

Tornano gli attacchi del capriolo in largo anticipo rispetto alle incornate di un anno fa. Il Comune questa volta non perde tempo e chiude, in via temporanea, il parco Chico Mendes ai cittadini per tutelarli ed evitare altri attacchi. L’area in questione è a ridosso del cimitero vecchio. Un polmone verde che il giovane capriolo ritiene ormai casa propria. L’ultimo attacco nei confronti di una donna con il cane e dell’uomo che ha cercato di proteggerla finendo al pronto soccorso. Ieri la sindaca Angelini ha annunciato l’ordinanza che da oggi vieterà il transito nella zona compresa tra il Rio Melo, la Statale 16 e il centro studi. "Compiamo la scelta di mettere in sicurezza l’area del parco e la pista ciclabile, chiudendoli al pubblico, in un periodo in cui le scuole sono ancora aperte e in quella zona transitano tantissimi bambini e ragazzi – spiega la sindaca –. Confidiamo che il capriolo possa essere al più presto catturato e portato in un’area in cui possa vivere serenamente. Sappiamo però che la cattura di un animale di quella specie non è affatto semplice, tanto che gli anni scorsi l’obiettivo non è stato raggiunto. Per questa ragione, fino a quando non sarà stato catturato e resterà stabilmente in quella zona, parco e pista ciclabile resteranno interdetti al pubblico". Il divieto d’accesso è stato emanato dopo il confronto con la direzione generale agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna, ambito di Rimini.

Il capriolo è per sua natura schivo nei confronti dell’uomo, ma il comportamento di questo esemplare non ricade in quello che ci si potrebbe aspettare. Un anno fa gli attacchi si concentrarono nel periodo degli amori, ma quest’anno sono iniziati con ampio anticipo. "Va catturato, non vedo altre soluzioni" premette Sauro Pari, presidente di Fondazione cetacea e portavoce di altre associazioni ambientaliste quando un anno fa esplose il caso del capriolo. "Il comportamento che presenta questo esemplare non è affatto comune tanto che lascia pensare che non sia selvatico, o completamente selvatico". L’ipotesi di Pari è che "questo capriolo sia stato trovato da piccolo da qualcuno e cresciuto a stretto contatto con l’uomo che poi, visto il carattere mostrato, se ne è liberato. La prima cosa da comprendere è da dove viene, per evitare situazioni simili in futuro". Resta il problema al parco e su questo "non vedo alternative alla sua cattura per trasferirlo in un contesto dove non possa nuocere e dove nessuno possa nuocergli. Ci sono realtà, come il Pettirosso di Modena, con una larga esperienza in questo settore in tutta Italia. Se verremo contattati saremo contenti di condividere le nostre conoscenze per la soluzione della vicenda".

Andrea Oliva