Rimini si ribella al taglio dei soldati

Il ministero riduce il numero dei militari sbarcati in città. Il sindaco Sadegholvaad: . "A noi servono rinforzi"

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Via i soldati a presidio delle città. E’ uno degli effeti della guerra in Ucraina. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha confermato che sarà rivisto il progetto ’Strade sicure’, che da molti anni garantisce la presenza di uomini dell’Esercito nelle città, impiegati per l’ordine pubblico e la sicurezza. Una presenza preziosa a Rimini, dove i soldati finora sono stati utilizzati per pattugliare il centro storico, l’area esterna della stazione e (spesso e volentieri) anche la zona mare.

Il governo dirotterà altrove 3mila militari impegnati in ’Strade sicure’. Un taglio di un terzo degli uomini attualmente impiegati. E per il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, "questo è un grave errore". Anche la Lega è insorta contro il taglio dei militari utilizzati nelle città, "ma a me – precisa il primo cittadino – non interessano le ovvie, scontate polemiche nazionali". Il problema è che, venendo a mancare un terzo dei soldati, "la ‘coperta’ della sicurezza si fa sempre più corta. E lo trovo assurdo per una realtà come Rimini, che da anni si batte per avere un organico di operatori delle forze dell’ordine adeguato, che tenga conto del turismo e dei grandi eventi". L’Esercito, per il ministro, "deve rientrare nell’alveo della sua ordinarietà". E se c’è bisogno di più uomini per il contrrollo del territorio, "bisogna farlo tramite l’incremento dei numeri delle altre forze sul territorio. "Allora sì, signor ministro – incalza Sadegholvaad – Le diciamo già che a Rimini e in tutta la Riviera c’è bisogno di più uomini. Non da oggi, ma da almeno 25 anni". Rimini può rinunciare ai soldati "solo se il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese annuncerà il potenziamento ulteriore delle forze di polizia durante l’estate. Altrimenti avremo un oggettivo calo di forze dell’ordine. E non si pensi di scaricare ancora una volta sulle Polizie locali".

ma.spa.