Rivoluzione a scuola con la settimana corta

La svolta alle medie Franchini: l’anno prossimo gli alunni delle prime in classe per cinque giorni fino alle 13.45, niente lezioni al sabato

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Settimana corta alle medie Franchini di Santarcangelo per le classi prime 20232024. La decisione è stata presa dalla dirigenza scolastica, dopo la scelta del collegio docenti e del consiglio d’istituto, in accordo poi con Comune e Agenzia mobilità. Una novità assoluta per la realtà clementina, con lezioni dal lunedì al venerdì. Campanello d’ingresso alle 7.50, uscita alle 13.45. "La scelta non è stata presa per una questione di risparmi sui rincari energetici – dice la dirigente scolastica, Giovanna Frisoni – ma per una rimodulazione della didattica, in una veste innovativa, che vada ad accorpare anche alcune discipline. Molte altre scuole medie della provincia stanno portando avanti la settimana corta e confermano benefici. Sarà una scommessa e mi auguro vada bene".

Quanti studenti saranno interessati da questo cambiamento?

"Sappiamo che ci sono 12 classi prime per un totale di 280 alunni. Le quinte elementari, che diventeranno le future prime medie, dovrebbero essere in linea con questi numeri. Starà poi alla singola famiglia scegliere o meno la nostra scuola, il prossimo anno".

Quando è stata presa questa decisione?

"Quando una scuola decide di modificare gli orari, bisogna sempre capire se ci sono le condizioni. La maggior parte delle scuole primarie del circondario sono a settimana corta, e diverse delegazioni di genitori ci hanno contattato mesi fa, per verificare la possibilità di una chiusura della scuola il sabato. Abbiamo votato in collegio docenti e la maggioranza ha detto sì, abbiamo poi fatto un passaggio in Consiglio d’istituto con una delibera, anche questa approvata. A luglio abbiamo coinvolto Comune e Agenzia mobilità con Start Romagna: non ci sono problemi di orari per i trasporti pubblici. Ora attendiamo settembre 2023 per partire".

Saranno solo le prime medie ad avere la settimana corta?

"Sabato incontrerò i rappresentanti delle classi prime e seconde di quest’anno, le future seconde e terze. Proporremmo un sondaggio tra le famiglie. Solo nel caso in cui ci sarà una larga maggioranza a favore, attiveremo anche per loro la settimana corta. In caso contrario, faremo convivere le due situazioni, andando a esaurimento per i prossimi 2 anni".

Crede che ci possano essere delle obiezioni?

"I cambiamenti non piacciono a tutti. Ma chi ci è passato prima di noi in provincia, in regione e in altre città del Nord Italia e d’Europa, non è tornato indietro. E poi terminare le lezioni alle 13.45 significa anche meno spostamenti per i ragazzi che nel pomeriggio hanno altri corsi a scuola".

Rita Celli